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Omicidio Sonia Marra, assolto l’ex Umberto Bindella: “È la fine di un incubo”

Il pm aveva chiesto per lui la condanna a 24 anni di carcere per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Sonia Marra, scomparsa nel 2006, ma la corte d’assise d’appello ha assolto Umberto Bindella. La sentenza di oggi conferma il verdetto di assoluzione espresso già in primo grado dalla Corte d’Assise di Perugia. Prima di scomparire nel nulla Sonia, che in quel periodo frequentava Bindella, aveva acquistato un test di gravidanza.
A cura di Angela Marino
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È stato assolto anche dalla Corte d'Appello di Perugia, Umberto Bindella, l'uomo sospettato di aver ucciso l'ex fidanzata, la studentessa leccese, Sonia Marra. La sentenza d'appello ha confermato il verdetto pronunciato in primo grado un nano fa. Contro l’imputato la procura generale aveva chiesto una condanna a 24 anni di carcere. Bindella non era presente in aula al momento della lettura della sentenza che gli stata comunicata per telefono dai suoi legali "Adesso voglio solo pensare al mio futuro – ha detto Bindella all’avvocato Daniela Paccoi -. Voglio tornare a lavorare perché mi aspetta un futuro più sereno rispetto a questi ultimi 13 anni".

I fatti risalgono al 2006, quando Sonia, originaria di Specchia (Lecce), lo stesso comune di origine di Noemi Durini, la 17enne uccisa dal fidanzato, viveva da sola in un appartamento a ridosso del centro di Perugia. Sonia studiava per diventare tecnico di laboratorio biomedico a Perugia e lavorava anche nella segreteria della facoltà di Teologia, dove conobbe l'allora studente Umberto Bindella. I due si frequentavano quando la ragazza scomparve nel nulla, il 16 novembre. Gli inquirenti risalirono a lui attraverso i tabulati telefonici e ricostruirono, anche attraverso le testimonianze, il legame tra i due, ipotizzando anche che la ragazza fosse rimasta incinta. È lo stesso Bindella ad ammettere di fronte ai giudici di aver acquistato per Sonia un test di gravidanza, che però secondo lui avrebbe dato esito negativo. Sin dal primo momento Bindella, che si è sempre professato innocente, aveva sminuito il rapporto con Sonia catalogandolo come ‘semplice amicizia‘.

Soddisfatte si sono dette gli avvocati Paccoi ed Egidi. "È una pronuncia – ha commentato con l'ANSA – che fa giustizia perché nei confronti del nostro assistito non sono emersi indizi di alcun tipo dall'indagine. Quando gli abbiamo comunicato la conferma dell'assoluzione si è mostrato contento come può essere una persona che esce da un incubo durato 13 anni".

Il corpo di Sonia non è mai stato trovato.

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