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Omicidio Emmanuel Chidi Namdi: l’assassino, Amedeo Mancini, torna in libertà

Amedeo Mancini, l’assassino del nigeriano Emmanuel Chidi Namdi, ucciso a Fermo lo scorso 5 luglio, è tornato in libertà per buona condotta. Da alcuni mesi stava scontando gli arresti domiciliari nella sia casa di Fermo: l’uomo aveva ucciso con un pugno l’immigrato dopo aver insultato la moglie definendola “scimmia africana”.
A cura di Davide Falcioni
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Amedeo Mancini, l'uomo di 40 anni che lo scorso 5 luglio colpì con un pugno, uccidendolo, il richiedente asilo politico nigeriano Emmanuel Chidi Namdi dopo averlo insultato e provocato lungo una strada del centro di Fermo, da questa mattina è di nuovo un uomo libero. Dopo aver passato in carcere – a Marino del Tronto, Ascoli Piceno – la scorsa estate, da ottobre era stato trasferito agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico nella sua abitazione della città marchigiana. A seguito del buon comportamento tenuto da Mancini, il giudice ha ritenuto maturi i tempi per un suo rilascio. Lo hanno reso noto i legali De Minicis e Piattoni.

Lo scorso 13 dicembre la Procura della Repubblica di Fermo ha accolto la richiesta di patteggiamento presentata dai legali di Mancini, accusato dell’omicidio preterintenzionale con l'aggravante dell'odio razziale. L'italiano ha dunque potuto "concordare" una pena di quattro anni da scontare presso il suo domicilio, con un permesso quotidiano di quattro ore affinché potesse lavorare nel suo terreno agricolo. All'uomo era stato rimosso anche braccialetto elettronico che lo accompagnava da alcuni mesi.

Omicidio Emmanuel: cosa è accaduto il 5 luglio 2016 a Fermo

Il 5 luglio Emmanuel Chidi Namdi stava passeggiando insieme a un amico e alla moglie Chinyere in una strada del centro di Fermo. I tre, dopo essere usciti dal seminario vescovile in cui erano ospiti dopo aver presentato la richiesta di asilo politico, si stavano dirigendo in una farmacia quando incrociarono casualmente Amedeo Mancini, seduto su una panchina, che apostrofò la donna con "scimmia africana". Emmanuel udì quell'insulto, affrontò l'italiano per chiedere spiegazioni, quindi fece per andarsene ma venne inseguito da Mancini e colpito con un pugno alla testa, un colpo che lo fece cadere a terra e battere la testa sull'asfalto. Il nigeriano finì in coma e morì dopo un giorno in ospedale. Per quell'aggressione venne subito fermato Amedeo Mancini, soggetto noto alle forze dell'ordine perché sottoposto al Daspo per aver partecipato a disordini allo stadio. Non solo, Mancini era noto soprattutto per frequentare gruppi dell'estrema destra cittadina. Emmanuel Chidi Namdi e sua moglie Chinyere  avevano lasciato il loro paese, la Nigeria, dopo un attentato di Boko Haram che aveva distrutto il loro villaggio. Da alcuni mesi si erano sposati e attendevano l'esito di una richiesta di protezione internazionale.

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