Novilara, sgozza la moglie e poi si getta nel vuoto: voleva punirla per averlo denunciato

Voleva punire l'ex moglie per averlo denunciato per maltrattamenti. Questo, secondo le prime ricostruzioni, il movente di Mourad Chouyae, il 44enne che lo scorso venerdì 11 dicembre ha sgozzato l'ex, Simona Porceddu con tale violenza che l'ha quasi decapitata. Era fuori dal carcere, dove era finito per un altro reato, da soli quindici giorni. È accaduto a Novilara, frazione di poche centinaia di abitanti di Pesaro.

L'uomo ha aspettato che le figliolette fossero a scuola per entrare nell'appartamento della moglie, malgrado un divieto di avvicinamento e mettere a segno il suo piano omicida. Dopo aver lasciato la moglie in un lago di sangue è andato via per compiere la parte finale del piano: suicidarsi gettandosi dalle storiche mura pesaresi. Da un anno i due non stavano più insieme e Mourad viveva con i due figli gemelli, di 23 anni, avuti da un precedente matrimonio, che vivono anche loro a Novilara.

È stato quando le forze dell'ordine si sono recate nell'appartamento di Simona Porceddu, per dare la notizia della morte dell'ex, che hanno scoperto il delitto. Sarà conferito oggi l'incarico per l'autopsia sul corpo della vittima.  Simona Porceddu, 41 anni, era originaria di Collinas, in Sardegna, dove il sindaco, Francesco Sanna, ha indetto il lutto cittadino per il giorno dei funerali. I parenti di Simona stanno arrivando dalla Sardegna per le formalità del caso e per prendersi cura delle due figlie della coppia di 7 e 13 anni, che erano a scuola quando sono avvenuti i fatti e che sono state immediatamente affidate agli assistenti sociali. La famiglia si è chiusa in un riserbo strettissimo e non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai media.