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Non riceve la pensione e si reca all’Inps che chiede la restituzione degli altri mesi: “Lei risulta morto”

Non aveva ricevuto la pensione di marzo, poi aveva scoperto che l’Inps pretendeva la restituzione di altre due mensilità perché risultava morto dal 1 dicembre 2023. L’anziano non è ancora riuscito a ricevere la mensilità mancante.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Risultava morto dall'1 dicembre 2023, ma in realtà era ancora vivo e vegeto. La storia ha per protagonista un 66enne di Foggia, contattato dall'Inps in quanto "persona deceduta che continua a riscuotere la pensione". L'uomo ha scoperto il tutto tramite la banca, non riuscendo a prelevare la pensione del mese di marzo. Nel tentativo di sbloccare l'incredibile situazione, l'uomo si è presentato di persona all'istituto di previdenza sociale per farsi riconoscere.

Secondo l'Inps, l'uomo era infatti deceduto il 1 dicembre 2023 e avrebbe dovuto restituire le due mensilità della pensione riscosse dopo la data della presunta morte. Risolta parte del mistero, l'uomo si è trovato però a non poter comunque riscuotere la pensione del mese di marzo.

"I funzionari dell'ente – ha raccontato il 66enne – hanno dichiarato di aver risolto la questione per cui nel database dell'Inps risulta disposto il pagamento degli emolumenti di marzo. Ho comunicato all'istituto di credito presso cui ho spostato il mio conto che il problema era stato superato e che di lì a poco avrebbero accreditato la pensione. Cosa che però ad oggi non è invece avvenuta".

L'anziano si è quindi rivolto a un avvocato che ha inviato all'Inps una lettera di messa in mora per il risarcimento danni, poiché ad oggi la pensione di marzo non è ancora stata accreditata. Secondo l'istituto di previdenza sociale, potrebbero trascorrere dei mesi prima dell'allineamento della situazione del 66enne. Nella lettera inviata dall'avvocato all'Inps, si chiede di corrispondere l'emolumento di marzo entro tre giorni.

"Ad oggi – ha raccontato il pensionato – non ho nemmeno la reversibilità di mia moglie deceduta a novembre scorso e che sarebbe dovuta essere accreditata già a febbraio. Risultando morto, neanche quella mi è stata erogata. Una vicenda assurda e che farebbe sorridere se non fosse drammatica sotto molti profili".

Nella missiva che il pensionato aveva ricevuto dall'Inps era stato attestato che non dovrà restituire le mensilità di gennaio a febbraio. La spiegazione sarebbe proprio nella lettera: decesso non avvenuto. Per il mese di marzo, invece, il problema sembrerebbe non risolto per l'istituto. Il tutto probabilmente a causa di un problema informatico che nel frattempo rende il 66enne morto sulla carta, ma in realtà vivo e senza pensione.

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