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No Tav, Nicoletta Dosio torna a casa: sconterà la pena ai domiciliari per le misure anti-Coronavirus

Nicoletta Dosio è uscita dal carcere delle Vallette e sconterà la sua pena ai domiciliari. Questo l’annuncio di Lele Rizzo su Facebook riguardante l’attivista 74enne No Tav arrestata lo scorso 30 dicembre dai carabinieri dopo la condanna a un anno del tribunale di Torino che l’aveva giudicata colpevole per aver aperto le sbarre di un casello autostradale durante una manifestazione di protesta risalente a diversi anni fa.
A cura di Filippo M. Capra
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Nicoletta Dosio (Foto Fb: Lele Rizzo)
Nicoletta Dosio (Foto Fb: Lele Rizzo)
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Nicoletta Dosio è uscita dal carcere delle Vallette e sconterà la sua pena ai domiciliari. Questo l'annuncio di Lele Rizzo su Facebook riguardante l'attivista 74enne No Tav arrestata lo scorso 30 dicembre dai carabinieri dopo la condanna a un anno del tribunale di Torino che l'aveva giudicata colpevole per aver aperto le sbarre di un casello autostradale durante una manifestazione di protesta risalente a diversi anni fa. Il suo arresto aveva fatto molto discutere.

Nicoletta Dosio non potrà comunicare con nessuno

Ora, la Dosio potrà scontare la restante parte della pena presso il proprio domicilio a seguito delle misure adottate dal Governo per l'emergenza Coronavirus. Come scrive Rizzo su Facebook, però, Nicoletta non potrà comunicare con nessuno, anche se tramite il marito fa sapere che "la situazione dentro è pesantissima, e invece che scarcerare, al contrario, continuano a tradurre in carcere persone, anche con la febbre". Già dalla foto postata da Rizzo si evince il dimagrimento della donna, sottolineato anche dall'autore del post: "È dimagrita molto perché mangiare in carcere è difficile per tutte, ma è orgogliosa delle sue compagne di detenzione che si sono sostenute a vicenda in questo periodo e uscire da sola le crea rabbia". Il commento sul social network si concentra poi sulle condizioni dei detenuti con un tono molto critico verso le istituzioni: "Il carcere è un luogo dove la normalità non esiste per chi fa la guardia, anzi l'arroganza è l'unica vera normalità – scrive Rizzo -. L'indulto e l'Amnistia sono assolutamente necessarie!". La Dosio era già uscita momentaneamente dal carcere durante lo scorso gennaio per sottoporsi ad un intervento chirurgico poi riuscito.

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