83 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

No Tav, Nicoletta Dosio esce dal carcere per subire un intervento in ospedale

È stata sottoposta ad un intervento di routine all’ospedale di Rivoli Nicoletta Dosio, la 73enne militante del Movimento No Tav, arrestata lo scorso 30 dicembre. La donna è stata scortata dalla polizia penitenziaria dal carcere delle Vallette, dove si trova reclusa, fino al reparto dove è stata operata. Sta bene ma non sono mancate le polemiche: “Quello che è successo a Nicoletta succede ogni giorno a decine di detenuti, ma questo accanimento fa ancora più schifo perché riguarda una persona di 74 anni e avviene per ragioni politiche”.
A cura di Ida Artiaco
83 CONDIVISIONI
Immagine

È uscita dal carcere delle Vallette, dove sta scontando un anno di reclusione, per subire un intervento di routine all'ospedale di Rivoli. Sta bene Nicoletta Dosio, storica militante del movimento No Tav di 74 anni, arrestata il 30 dicembre scorso in  esecuzione di una condanna definitiva, inflitta dal tribunale di Torino, perché accusata insieme a altri attivisti di aver aperto le sbarre dei un casello autostradale durante una manifestazione di protesta risalente a diversi anni fa. La donna nella giornata di ieri è stata scortata nel presidio sanitario dalla polizia penitenziaria. Ma non sono mancate le polemiche. Come ha sottolineato su Facebook Salvatore Prinzi, vicino a Potere al Popolo, "l'operazione si doveva tenere una settimana prima, ma le istituzioni carcerarie lo hanno rinviato perché pensavano che la notizia avrebbe portato molta gente fuori all'ospedale a darle solidarietà. Allora lo hanno fatto ieri quasi di nascosto. Hanno preso in velocità Nicoletta, l'hanno scortata fino all'ospedale, fino sul piano e addirittura piantonata dalle forze dell’ordine all’interno della sala operatoria, come fosse una pericolosa delinquente".

"Al marito Silvano e all’avvocato  – ha continuato ancora Prinzi – è stato concessa solamente un’ora di visita, come si trattasse di un colloquio in carcere, al termine della quale sono stati cacciati. È stata poi riportata il giorno stesso in prigione, dove non c'è possibilità di essere curati. E se la notte fosse stata male, come succede spesso dopo gli interventi, soprattutto alle persone anziane? Quello che è successo a Nicoletta succede ogni giorno a decine di detenuti, ma questo accanimento fa ancora più schifo perché riguarda una persona di 74 anni e avviene per ragioni politiche. Si vuole punire Nicoletta perché fa parte del Movimento No Tav ed è Coordinatrice Nazionale di Potere al Popolo. Si vuole punirla perché ha osato ribellarsi, mettendosi contro il Partito Trasversale degli Affari che tiene dentro sia il PD che la Lega".

Nicoletta Dosio, attivista del movimento No Tav e Coordinatrice Nazionale di Potere al Popolo, è in carcere dallo scorso 30 dicembre. È stata prelevata dalla sua abitazione e trasferita nella struttura detentiva dopo la revoca della sospensiva delle misure di carcerazione. "Sento la solidarietà collettiva – aveva detto – e provo di persona cosa sia una famiglia di lotta. L'appoggio e l'affetto che mi avete dimostrato quando sono stata arrestata, e le manifestazioni la cui eco mi è arrivata da lontano, confermano che la scelta è giusta e che potrò portarla fino in fondo con gioia. Parlo di voi alle altre detenute e ripeto che la solidarietà data a me è per tutte le donne e gli uomini che queste mura insensate rinchiudono".

83 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views