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Nives e Romano, la coppia italiana da record: di nuovo in vetta nonostante la malattia

L’impresa di Nives Meroi e di suo marito Romano Benet capaci di scalare in coppia 13 delle 14 montagne più alte del mondo, sempre insieme superando anche la malattia.
A cura di Antonio Palma
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Ancora un volta con il loro stile, improntato tutto alla fatica e poco alla visibilità, hanno sorpreso tutti conquistando la loro tredicesima vetta sopra gli ottomila metri. Loro sono Nives Meroi e suo marito Romano Benet, una coppia storica dell'alpinismo italiano che lontano dal clamore e dai riflettori giovedì 12 maggio hanno raggiungendo la vetta del Makalu, 8.463 metri in Nepal, uno dei 14 Giganti della Terra. Un'impresa che va al ben al di là del gesto sportivo ma che sembra il racconto della loro vita insieme iniziata con un viaggio di nozze particolare ad alta quota nel 1994 e proseguita tra mille difficoltà e una gravissima malattia che sembrava incurabile. Una scalata sempre mano nella mano da quando hanno iniziato ad arrampicarsi  sulle montagne dietro casa in provincia di Udine dopo essersi conosciuti a scuola alle medie.

"All'inizio andavamo solo in montagna insieme. Facevamo cordata fissa più che altro per una questione di comodo, per non dover cercare ogni volta un compagno. Poi piano piano… Insomma alla fine ci siamo sposati per godere entrambi della licenza matrimoniale e poter partire per la nostra prima spedizione", racconta oggi Nives classe 1961, prima donna italiana sull'Everest senza ossigeno e ora ad un passo alla conquista femminile di tutti i 14 ottomila del mondo. L'impresa sul Makalu è arrivata come sempre nel loro stile puro:  niente ossigeno supplementare, niente portatori d'alta quota e nessuno davanti ad attrezzare la via.

Erano partiti il 9 maggio dal campo base e "come una lumaca che si porta la casa sulle spalle" hanno fatto avanti e indietro sulla montagna con tenda e sacco a pelo fino alla cima così come avevano fatto già nel 2006 sul K2 e l'anno dopo sull'Everest. Un'impresa arrivata dopo il primo fallito tentativo del 2008 quando, in inverno e con condizioni estreme, Nives per una banale caduta si spezzò una gamba e fu necessario portarla a braccia al campo base. Un'impresa però arrivata soprattutto dopo la lunga malattia di Romano che dopo essersi sentito male nel 2009 sul Kangchenjunga scoprì di avere un'aplasia midollare severa.

Come se fosse una nuova lunga scalata insieme, mano nella mano infatti Nives e Romano hanno lottato attraverso due trapianti di midollo fino alla guarigione e al ritorno in vetta, prima nel maggio del 2014 sul Kangchenjunga per chiudere definitivamente i conti con la malattia, e ora pochi giorni fa sul Makalu, sempre insieme e zaino in spalla.

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