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Neonati morti in ospedale a Bolzano, tracce del batterio nei dispenser del sapone usato per lavare i biberon

Proseguono le indagini per scoprire l’origine del batterio che ha provocato la morte di due neonati prematuri, avvenuta la settimana scorsa nell’ospedale di Bolzano. La positività sarebbe stata riscontrata nel beccuccio e nei dispenser del sapone usato per lavare tettarelle e biberon. Diverse ipotesi sono al vaglio degli inquirenti, si attende il completamento delle analisi.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Stanno proseguendo a ritmo serrato le indagini dei Carabinieri del Nas per scoprire l‘origine del batterio Serratia marcescens che ha provocato la morte di due neonati prematuri, avvenuta la settimana scorsa nel Reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale ‘San Maurizio ‘ di Bolzano.

La positività, a quanto si apprende, sarebbe stata riscontrata nel beccuccio e nei dispenser del sapone usato per lavare tettarelle e biberon.

Ora le ipotesi al vaglio degli inquirenti sono diverse. Il batterio potrebbe essere stato portato dall'esterno, ovvero da qualcuno contaminato che ha usato i dispenser. Altra ipotesi è che il dispenser fosse già sporco. Nemmeno si può nemmeno escludere, al momento, che il batterio fosse dentro al detersivo, prima che venisse aperto.

Infine, il batterio potrebbe essersi sviluppato per un uso improprio del prodotto, come un'errata conservazione o l'aggiunta di acqua contaminata. Tutte ipotesi su cui si farà chiarezza nei prossimi giorni con il completamento delle analisi dei Nas.

Nei giorni scorsi era stato sospeso l'uso di uno specifico detergente per lavare i piatti, potenzialmente contaminato, in tutti gli ospedali della provincia di Bolzano.

E la Procura aveva disposto "accertamenti preliminari affidati al Nas dei Carabinieri per verificare il rispetto dei protocolli e la presenza di eventuali carenze igieniche nel reparto di terapia intensiva neonatale". Gli inquirenti aggiungevano anche che "ad esito di tali accertamenti la procura valuterà se effettuare un'autopsia".

La direttiva era stata emanata dalla Direzione generale dell'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige. "La decisione è stata presa – come riportato in una nota dell'Asdaa – su disposizione dell'Autorità giudiziaria, per il tramite dei Nas, a titolo precauzionale e in attesa di ulteriori verifiche".

Tra i provvedimenti decisi dalle autorità sanitarie anche quello di trasferire le future madri altoatesine con gravidanze ad alto rischio all'ospedale ‘Santa Chiara' di Trento. I servizi di maternità di Bolzano, pur continuando a funzionare normalmente, sono stati sottoposti, come annunciato dalla direzione sanitaria altoatesina, a controlli in tutti i reparti.

Il batterio Serratia marcescens, noto per essere fra le prime dieci cause di infezioni ospedaliere, è in agguato soprattutto nelle unità di Terapia intensiva e può provocare polmoniti, infezioni del tratto urinario, del sangue e meningiti. I nati prematuri, come le vittime del batterio nell'ospedale di Bolzano, sono i più esposti al rischio di infezioni.

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