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Naufragio Crotone, trovata la 71esima vittima: ieri ripescati i corpi di altri due bambini

Il mare continua a restituire cadaveri di naufraghi: questa mattina è stato infatti ritrovato il corpo della 71esima vittima della strage. I dispersi sono ancora tra 25 e 40. Proseguono le ricerche.
A cura di Davide Falcioni
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A una settimana dal naufragio di Steccato di Cutro (Crotone) il mare continua a restituire cadaveri: questa mattina è stato infatti ritrovato  il corpo della 71esima vittima della strage. Alle prime luci del giorno i vigili del fuoco hanno ripreso le ricerche in acqua mentre non si sono mai fermate quelle in spiaggia, lungo tutto il litorale crotonese, che vedono la partecipazione anche di molti volontari.

Il bilancio provvisorio: 71 morti, 16 di quali minori

Il bilancio dei morti sale dunque a 71. Tra loro ci sono 16 minori, due dei quali sono stati trovati ieri: si tratta di un bambino di non più di tre anni individuato in mare, a poca distanza dalla spiaggia, dagli uomini della Protezione Civile che da una settimana scrutano le onde insieme ai sommozzatori dei Vigili del fuoco e della Guardia costiera. Poche ore più tardi è stato individuato un secondo corpo di bambino sulla spiaggia di Botricello, a una decina di chilometri da dove l'imbarcazione si è schiantata contro una secca. Il bimbo ha un'età apparente di 12-13 anni. Il numero dei dispersi è stimato fra 25 e 45; sono 81 le persone sopravvissute, che hanno raggiunto terra a nuoto.

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Le indagini: Cucchi e Fratoianni chiedono di verificare le responsabilità del governo

Proseguono intanto le indagini: le testimonianze dei superstiti  saranno inserite nel fascicolo dell'inchiesta per naufragio e omicidio colposo aperta a carico dei presunti scafisti identificati, tre dei quali, un turco e due pachistani (uno è minore), sono stati fermati, mentre un quarto è irreperibile e potrebbe essere annegato.

Della strage potrebbe occuparsi anche la Procura di Roma chiamata, da un esposto dei deputati di Sinistra Italiana Ilaria Cucchi e Nicola Fratoianni, a verificare se ci sono state responsabilità anche a livello ministeriale. Nell'esposto infatti i due parlamentari chiedono di accertare se vi siano state "disposizioni ministeriali che abbiano impedito l'uscita in mare della Guardia Costiera" tenuto conto che "non si può escludere che vi sia una responsabilità superiore visto che la Guardia Costiera dipende dal ministero dei Trasporti, mentre il ministero dell'Interno è diventato il supercoordinatore di sbarchi e soccorsi dei migranti".

Per domani è previsto l'affidamento formale da parte della Procura ai carabinieri della delega all'acquisizione degli atti nell'ambito del nuovo filone di indagini, al momento senza indagati e senza ipotesi reato, aperto per chiarire quali siano state le procedure e le comunicazioni tra la Guardia di finanza e la Guardia costiera fra le 23.03 di sabato e le 4:10 di domenica 26 febbraio.

Papa Francesco: "Mai più simili tragedie"

Sul naufragio si è espresso anche Papa Francesco. "Rinnovo a tutti il mio appello affinché non si ripetano simili tragedie – ha detto il Santo Padre -, i trafficanti di esseri umani siano fermati. I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte. Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti. Il Signore ci dia la forza di capire e di piangere".

Una croce con i resti del barcone

Nel frattempo don Francesco Loprete, sacerdote dell'arcidiocesi di Crotone – Santa Severina, con l'aiuto di un artista locale ha realizzato una particolare croce con i resti del barcone su cui si trovavano i migranti che hanno perso la vita a Cutro domenica scorsa. "Quando, recatomi sul posto della tragedia, ho visto il barcone che andava sempre più spappolandosi, ho pensato che il mare avrebbe presto spazzato il ricordo. Bisognava salvare qualcosa per preservare il ricordo e perché la strage non si ripeta”, ha spiegato.

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