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Natuzzi, azienda leader di divani, offre 12mila euro a chi assume i suoi cassintegrati

L’azienda pugliese offre incentivi a chi assume i suoi dipendenti in cassa integrazione. “La cassa integrazione scade. Un lavoratore no”, è lo slogan scelto per pubblicizzare il progetto.
A cura di Susanna Picone
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Il Gruppo Natuzzi, azienda in provincia di Bari leader nella produzione di salotti e divani, ha presentato a un nutrito gruppo di imprenditori il progetto “Assist”, che prevede una serie di incentivi, messi a disposizione dallo stesso Gruppo, alle aziende disposte ad assumere a tempo indeterminato i suoi dipendenti in cassa integrazione. Il progetto, oltre “a offrire ai 340 lavoratori in esubero l'opportunità di iniziare un nuovo percorso professionale, prevede che Natuzzi versi un importo pari a 5 mila euro lordi per ogni cassintegrato che accetti di essere ricollocato presso un'altra azienda”, ha fatto sapere l’azienda. E alle aziende che assumeranno i dipendenti in esubero, il Gruppo Natuzzi offrirà 12 mila euro lordi per ogni assunzione, diviso in tre tranche annuali. Metterà anche a loro disposizione gli stabilimenti del gruppo non più attivi.

“La cassa integrazione scade, un lavoratore no” – Antonio Cavallera, direttore Hr di Natuzzi, ha spiegato nei dettagli il progetto agli imprenditori. “L'obiettivo – ha detto – è quello di creare una collaborazione virtuosa tra le aziende per salvaguardare il patrimonio di conoscenze e competenze dei lavoratori, creando nuovo lavoro. ‘Assist' è un'operazione che non ha precedenti in Italia e testimonia l'impegno responsabile del gruppo Natuzzi verso i suoi collaboratori, lavorando per trasformare l'esubero in un'opportunità”. Con questo progetto le aziende potranno dunque assumere lavoratori formati e riqualificati secondo le esigenze specifiche delle nuove imprese e potranno abbattere il costo del lavoro del 45% in tre anni. La società, per spiegare il progetto, ha anche pubblicato su alcuni quotidiani un annuncio a pagamento che riporta uno slogan che recita: “La cassa integrazione scade. Un lavoratore no”. Il progetto, nato con “il sostegno di sindacati e istituzioni”, è precisato ancora nell'annuncio, offre un incentivo “superiore a quello del Jobs act, e si aggiunge a quelli per l'assunzione di lavoratori in cassa integrazione”.

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