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Napoli, muore a 19 anni in ospedale dopo una flebo di cortisone

Era diabetico, con un problema alla vista che lo aveva colpito qualche settimana fa: si è sentito male mentre aveva l’ago della flebo infilato nel braccio. L’autopsia chiarirà le cause del decesso, il padre intanto parla di negligenze mediche.
A cura di Susanna Picone
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Era diabetico, con un problema alla vista che lo aveva colpito qualche settimana fa: si è sentito male mentre aveva l’ago della flebo infilato nel braccio. L’autopsia chiarirà le cause del decesso, il padre intanto parla di negligenze mediche.

L’ultima tragica notizia che coinvolge ancora una volta un ospedale italiano arriva da Napoli dove Luca, un giovane di 19 anni, maturità a pieni voti e attualmente al secondo anno di università, è morto ieri al Policlinico per motivi che saranno chiariti solo dall’autopsia. I fatti sono stati riportati da Il Mattino e la denuncia di quanto avvenuto è quella del padre del giovane deceduto, che vuole vederci chiaro sulla vicenda mentre ipotizza degli errori medici. Il 19enne è stato infatti colto da malore durante la somministrazione di una flebo a base di cortisonici con la quale i medici gli stavano curando una ipotesi di neurite, è arrivato in rianimazione ma ha perso la vita un po’ di tempo dopo. Secondo quanto denuncia suo padre, il ragazzo stava bene, era di buon umore e poco tempo prima di morire lo aveva chiamato proprio per rassicurarlo delle sue condizioni e per dirgli che presto sarebbe tornato a casa.

Il padre di Luca accusa i medici – Lo studente soffriva di una forma giovanile di diabete e stava cercando di guarire da un fastidioso abbassamento della vista che lo aveva colpito da qualche giorno. I suoi genitori sono arrivati al Policlinico di Napoli quando ormai era troppo tardi: il ragazzo era già morto. Domani si procederà all’autopsia che dovrà chiarire le cause del decesso e se c’è qualche collegamento tra il malore che l’ha ucciso e l’ago che aveva nel braccio, o se il ragazzo sia morto per altre cause legate alla sua malattia. Suo padre, che ha chiesto l’intervento della magistratura, teme però che la morte del figlio sia avvenuta per “gravi negligenze da parte del personale medico e paramedico di quel reparto”.

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