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Muore a 17 anni in ospedale, genitori si oppongono all’archiviazione del caso: “Si poteva fare di più”

Maria Elia sarebbe morta a causa della sovrapposizione tra una polmonite virale e un’infezione da straffilococco aureo. Secondo i giudici, quindi, non vi sarebbero responsabilità mediche. I genitori si oppongono all’archiviazione.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Maria Elia sarebbe morta per la sovrapposizione tra una polmonite virale e un'infezione da straffilococco aureo. La combinazione letale sarebbe stata causata anche dalla resistenza del batterio al trattamento antibiotico. Queste conclusioni hanno portato alla richiesta di archiviazione del fascicolo perché, secondo i magistrati, "il decesso non è attribuibile a responsabilità mediche".

I familiari dell'adolescente però non ci stanno: assistiti dagli avvocati Antonio Cozza e Nicodemo Gentile, hanno presentato opposizione all'archiviazione del caso. Secondo loro, invece, qualcosa di più poteva essere fatto per evitare il decesso della 17enne. Per i genitori della ragazzina, l'Ecmo (il "lavaggio" extracorporeo del sangue) avrebbe potuto salvare la vita di Maria Elia.

Su questa base hanno chiesto che l'indagine prosegua e che venga rinnovata piuttosto che chiusa. Fissata per il prossimo 19 novembre l'udienza per discutere l'opposizione presentata dai genitori della 17enne che continuano a chiedere certezze su quanto accaduto.

La ragazzina  è deceduta dopo 36 ore di ricovero presso il nosocomio Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove è arrivata il 25 marzo scorso dopo alcuni giorni di sintomi influenzali. Una volta ricoverata in ospedale, l'adolescente ha iniziato ad avere problemi respiratori e le sue condizioni di salute sono rapidamente peggiorate fino alla morte nel reparto di terapia intensiva.

Fatale per la minore sarebbe stata l'infezione provocata da uno staffilococco aureo che ha resistito alle terapie antibiotiche somministrate dai medici. Ad accertare le cause della morte, è stato il virologo nominato dalla Procura che ha raccolto i risultati di laboratorio. L'esperto ha nuovamente analizzato i campioni per individuare il tipo di batterio che ha causato il decesso dell'adolescente.

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