Vendemmiava con gli amici: multa di 20mila euro annullata

UPDATE – Battista Battaglino, il contadino sorpreso dagli ispettori del lavoro mentre vendemmiava il suo vigneto insieme a quattro amici, non dovrà pagare i 20mila euro di multa che gli erano stati comminati con l'accusa di "lavoro nero". La mobilitazione popolare, e la grande eco mediatica che la vicenda ha avuto, hanno finito per convincere Paolo Pennesi, segretario generale del ministero del Lavoro: "C’è stato l’incontro alla Direzione territoriale di Cuneo, a seguito della verifica ispettiva. Al riscontro delle carte, la situazione è stata chiarita, anche in ciò che poteva lasciare margini di dubbio. Si è accertato che nella vigna con il proprietario c’erano un nipote e la compagna, insieme con un amico di famiglia e un’altra persona. Nessuno legato da rapporti di lavoro dipendente". "La Direzione ha preso atto delle dichiarazioni e della situazione – aggiunge Pennesi -. Sono state fornite giustificazioni adeguate. Il procedimento si concluderà senza sanzioni".
Un tempo la vendemmia era un'occasione di festa per i piccoli agricoltori: si radunavano gli amici più intimi e si "retribuiva" il loro lavoro con un buon pranzo e una giornata di scherzi e divertimento. Non è più così da tempo, ma ha fatto molto discutere la sanzione comminata a Battista Battaglino, un agricoltore piemontese che domenica scorsa ha subito un controllo da parte degli ispettori del lavoro che gli hanno contestato il reato di lavoro nero e inflitto una multa di 20mila euro. La colpa del vignaiolo? Aver invitato quattro amici a vendemmiare un ettaro di vigneto. Ebbene, oggi una delegazione di 15 persone ha manifestato sotto la sede della Direzione del Lavoro di Cuneo, dove il pensionato era stato convocato per chiarire la sua posizione e spiegare la presenza dei quattro "operai in nero".
"Ho parlato per 40 minuti con due dei quattro funzionari che hanno fatto il controllo. Ho portato documenti relativi alla mia posizione lavorativa e di chi era con me nella vigna. La questione è probabilmente risolvibile. È stato un colloquio cordiale, mi hanno confermato che in situazioni analoghe alla mia anche loro non sanno bene come agire", ha raccontato Battaglino dopo essere uscito dagli uffici, dove ha trovato colleghi ed amici a dargli sostegno, oltre al parroco di Cisterna d’Asti don Luigi Binello, che a La Stampa ha riferito di un amico che ha subito un trattamento simile.
Nel periodo della vendemmia non sono rari i casi di sanzioni a piccoli produttori che usufruiscono dell'aiuto di amici per la raccolta dell'uva. Niente a che fare con il caporalato, ovvero con lo sfruttamento dei lavoratori, impiegati nei campi senza tutele e in cambio di salari da fame. "Io sono stato controllato il 17 settembre e lunedì ero qui perché rischio una multa da 3.900 euro. Ero – racconta un uomo – con due ragazzi di una cooperativa di Bra e un educatore, ma per loro ho i documenti scritti. Con me c’era un amico ventenne, con cui ci scambiamo favori, come si fa in campagna. Ho spiegato che la multa è superiore ai soldi sul conto dell’azienda. Mi hanno risposto che posso pagarla a rate".