Morto nell’auto in fiamme dopo l’incidente, testimoni: “C’erano fuochi d’artificio che esplodevano”
Quando l’auto nella quale è morto Leonardo Politica andava a fuoco, i testimoni hanno riferito di scoppi di fuochi d’artificio, con saette che partivano dalla vettura. Ora gli inquirenti vogliono capire se la presenza di quel materiale pirotecnico all’interno della vettura possa essere considerata decisiva nel rogo che ha provocato la morte nel 28enne venerdì 30 dicembre.
Leonardo stava tornando nella casa cui viveva con la compagna Giada quando rimasto vittima dell'incidente non lontano dalla sua abitazione a Romentino, in provincia di Novara.
Lo scontro ha coinvolto tre mezzi un furgone, una Mercedes e una Alfa Giulietta sulla quale viaggiava la vittime, alle porte del Paese del Novarese, in via Torre Mandelli. Ancora da accertare la dinamica, ma le due macchina sembrano essersi scontrate frontalmente, forse perché una stava tentando di superare il furgone. Sta di fatto che sia la Giulietta, sia la Mercedes hanno preso fuoco.
Il conducente della Mercedes è riuscito ad allontanarsi in tempo, Leonardo invece è probabilmente rimasto tramortito, e le fiamme non gli hanno dato scampo. Quando sono arrivati i vigili del fuoco, le due auto erano ridotte a un ammasso di lamiere roventi. Il furgone invece ha rimediato solo una gran botta.
Nel corso delle indagini sono state segnalate altre circostanze che aprono all'ipotesi legate alla presenza di quei fuochi pirotecnici nell'auto del ragazzo. Saranno analizzati dei video che potranno essere utili al racconto dei testimoni. Elementi su cui dovranno fare chiarezza le indagini della polizia locale di Romentino.
