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Morto il giudice del delitto di via Poma: ipotesi omicidio colposo

Antonio Cappiello era stato ricoverato a metà settembre per un intervento chirurgico. Dopo essersi svegliato dall’anestesia, tuttavia, ha accusato un grave malore che lo ha portato al lungo coma e quindi alla morte.
A cura di D. F.
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Simonetta Cesaroni

Sabato scorso, dopo 80 giorni di coma, è venuto a mancare Antonio Cappiello, magistrato che ne '93 prosciolse Federico Valle dall'accusa di aver ucciso Simonetta Cesaroni. Per il giudice, tuttavia, potrabbe non trattarsi di morte naturale, tanto che è stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo. Nel mirino la Clinica Quisisana, dove l'uomo è rimasto ricoverato fino a metà novembre per effettuare un intervenuto alla schiena di listesi e stenosi in laparoscopia. Cappiello è deceduto al Policlinico Casilino. Il pubblico ministero Claudia Alberti dovrà chiarire le cause del decesso: dopo l'intervento chirurgico, infatti, l'uomo aveva ripreso conoscenza nella sala "risveglio" ed era apparso in condizioni normali. La situazione tuttavia è precipitata nel breve volgere di qualche minuto, provocando al paziente gravissimi danni cerebrali e successivamente lo stato di coma. Nei prossimi giorni verrà effettuata l'autopsia sul corpo di Cappiello per tentare di chiarire le cause del decesso.

Il giudice, in pensione da due anni, prosciolse sia Federico Valle dall'accusa di omicidio che il portiere Pietro Vanacore dal favoreggiamento per il delitto di via Poma. Cappiello, inoltre, è stato il gup che nel 1995 ha prosciolto l’ex presidente della Suprema Corte Corrado Carnevale dall’accusa di abuso d’ufficio contesta dalla Procura per il sospetto di aver manovrato processi in Cassazione. Otto anni fa, in qualità di presidente della Corte d’Assise d’Appello, ha assolto i generali dell’aeronautica militare Lamberto Bartolucci e Franco Ferri, accusati di alto tradimento per i presunti depistaggi sulla strage di Ustica.

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