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Morto a 90 anni Gaetano Riina, fratello del boss Totò Riina: era andato ai domiciliari nel 2021

Gaetano Riina, fratello del più famoso boss Totò Riina, è deceduto a Mazara del Vallo nella giornata di ieri, giovedì 22 febbraio. Il 90enne era stato spostato ai domiciliari nel 2021 a causa dell’età e delle malattie che, secondo i giudici, ne avevano pregiudicato la pericolosità sociale. A confermare la notizia della morte a Fanpage.it, l’avvocato Vincenzo Coluccio che lo assisteva.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Gaetano Riina, 90 anni, è deceduto nella giornata di ieri, giovedì 22 febbraio. A confermarlo a Fanpage.it è l'avvocato Vincenzo Coluccio, che ha assistito il fratello del boss Totò Riina. L'uomo è deceduto a Mazara del Vallo, dove risiedeva fin dagli anni '70 e dove per anni era stato socio di Mariano Agate, boss del paese e fedele alleato di Totò Riina.

Nel gennaio del 1985 il giudice Alberto Giacomelli, presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, dispose la confisca della sua villa e dei terreni di Mazara del Vallo. Per questo motivo, venne barbaramente ucciso in un agguato il 14 settembre 1988, dopo essere andato in pensione.

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Il 1° luglio del 2011, Gaetano Riina finì in manette dopo quasi due anni di intercettazioni da parte dei carabinieri della Compagnia di Corleone. Nell'aprile del 2021, a causa della sua età e della malattia in avanzo dopo essere stato affetto da Covid-19, è stato scarcerato e posto ai domiciliari in provincia di Trapani. Detenuto dal 2011, avrebbe dovuto finire di scontare la sua pena nel maggio del 2024. Zù Tano, così era stato soprannominato, era stato legato a Cosa Nostra ed era il fratello minore del più famoso Totò Riina.

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Nel 2011 era stato arrestato con l'accusa di associazione mafiosa ed estorsione. Era finito in manette dopo l'operazione condotta dai carabinieri del Gruppo di Monreale e del Ros ed era considerato il nuovo capo del mandamento di Corleone. Secondo quanto emerso dall'inchiesta, rappresentava il mandamento e gestiva i rapporti con altri gruppi della criminalità organizzata della provincia. Con lui erano stati arrestati anche due pronipoti, Alessandro Correnti e Giuseppe Grizzafi.

Al momento dell'arresto, Gaetano Riina non aveva opposto alcuna resistenza. Secondo quanto reso noto, aveva precedenti per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti che risalivano alla fine degli anni ’80.

Con la collaborazione di Roberto Marrone

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