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Morte Maria Cristina Gallo, il marito: “Ritardi nelle cartelle cliniche hanno dato al cancro mesi di vantaggio”

Il marito della docente Maria Cristina Gallo ha ricordato la professoressa dopo la sua morte in seguito al ritardo della consegna dei referti medici di un esame istologico. “Porteremo avanti la sua battaglia. Il ritardo ci aveva fatto pensare andasse tutto bene, invece il cancro aveva già mesi di vantaggio”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Dobbiamo portare avanti la sua battaglia, abbiamo pagato un prezzo altissimo con la vita di Maria Cristina, ma dobbiamo tenere alta la sua battaglia". Lo ha detto Giorgio Tranchida, il marito di Maria Cristina Gallo, l'insegnante che ha denunciato di aver atteso otto mesi per ricevere i referti medici istologici. 

La docente si era poi trasferita a Milano per curare il cancro diagnosticato tardi, sottoponendosi a 18 cicli di chemioterapia ma poi, pochi giorni fa, è deceduta nella sua Mazara del Vallo. La sua denuncia, con tanto di 4 mail di diffida da parte dei suoi avvocati alla Asp di Trapani, aveva scoperchiato un sistema di cartelle cliniche inviate in ritardo e conseguenti ritardi nell'inizio delle cure oncologiche per molti pazienti.

"Nessuno ha chiesto scusa per i ritardi per la consegna di quelle cartelle cliniche in ritardo – ha ricordato il marito dell'insegnante deceduta -. Nessuno, né dall'azienda sanitaria, né dalla politica". "La malattia era certamente era complessa – ha ricordato . ma il ritardo con cui è stata scoperta ha concesso al cancro mesi di vantaggio. Abbiamo chiesto a lungo l’esito della biopsia. Ci eravamo convinti che non rispondessero perché non vi era nulla di grave, che fosse tutto negativo. Tutto questo è andato avanti per mesi".

Dopo la denuncia della donna, è stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo, lesioni colpose e omissione di atti d'ufficio a carico di 19 tra medici, infermieri e tecnici di laboratori dell'Asp. Sono stati infatti circa 3300 i referti consegnati in ritardo.

Venerdì mattina si è tenuto il funerale dell'insegnante e la cattedrale di Mazara del Vallo era gremita di persone. Ad accogliere il feretro sono stati i ragazzi diversamente abili del laboratorio creativo Unitalsi dove la docente aveva svolto il servizio di volontariato nell'ultimo anno.

In prima fila vi erano il marito dell'insegnante, i figli e la madre della docente, Rosa Maria Mauro. Presente anche il sindaco di Mazara del Vallo e quello di Campobello di Mazara. "Maria Cristina ha vissuto la sua vita spargendo semi per farli diventare alberi di vita e di cura. E questo l'ha fatto in tutti i campi, dalla famiglia al sociale" ha sottolineato monsignor Angelo Giurdanella durante le esequie.

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