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Morte Imane Fadil, analisi complesse: ci vorranno altri 3 mesi per i risultati dell’autopsia

La procura di Milano ha concesso altri tre mesi di tempo per concludere le analisi e presentare i risultati dell’autopsia sul corpo di Imane Fadil, la modella 34enne super testimone nel processo Ruby Ter. La richiesta è stata avanzata dal pool di consulenti guidato dall’anatomopatologa del Labanof della Statale Cristina Cattaneo data la complessità dei rilievi.
A cura di Ida Artiaco
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Non c'è pace per Imane Fadil, la modella 34enne testimone chiave dell'accusa nel processo Ruby Ter nel quale Silvio Berlusconi è imputato per corruzione in atti pubblici. A quasi due mesi di distanza, il decesso della giovane continua a essere avvolto nel mistero. Per questo, i pm impegnati sul caso hanno concesso altri tre mesi di tempo per concludere l'autopsia sul cadavere e avere i risultati che potranno aiutare a fare luce sull'intera vicenda. La proroga del limite massimo per la consegna delle analisi è stata chiesta dal pool di consulenti guidato dall'anatomopatologa del Labanof della Statale Cristina Cattaneo alla procura, che non ha esitato a concederla.

L'autopsia è stata iniziata lo scorso 26 marzo all'Istituto di Medicina legale di Milano, così come disposto dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Luca Gaglio e Antonia Pavan, titolari dell'inchiesta aperta con l'ipotesi di omicidio volontario. Gli inquirenti avevano dato 30 giorni di tempo agli esperti per concludere l'operazione e presentare la relazione finale. Ma, data la complessità delle analisi, è stato necessario prorogare quei termini, per cui, conti alla mano, si dovrà aspettare il prossimo mese di luglio per avere altre informazioni sulla morte della modella 34enne di origine marocchina, scomparsa in circostanze da chiarire il primo marzo scorso dopo un mese di ricovero nella clinica Humanitas di Rozzano. Al momento, le piste seguite dagli inquirenti sarebbero due: da un lato il decesso per avvelenamento da intossicazione, dall'altro la morte naturale per una malattia fulminante, come una forma rarissima di aplasia midollare, dopo che esami approfonditi avevano escluso la presenza di radioattività negli organi della modella. Ma si tratta ancora di ipotesi e il condizionale è d'obbligo.

Imane è una dei super teste dell'accusa di Silvio Berlusconi nel processo Ruby ter. Ex modella e aspirante giornalista sportiva, ha dichiarato di aver partecipato ad almeno otto cene galanti ad Arcore, su invito di Emilio Fede e Lele Mora, descrivendo nei dettagli spogliarelli, travestimenti bizzarri e palpeggiamenti che avvenivano durante gli incontri nella dimora privata del Cavaliere, che però ha sempre sostenuto di non aver mai conosciuto la ragazza.

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