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Morte di Edoardo Addezio, nessuna ferita sul corpo, si attendono i risultati degli esami istologici

L’autopsia sul corpo di Edoardo Addezio, il quindicenne morto sabato scorso durante una festa in casa a Castelletto in seguito a un incontro di boxe con amici, non ha rivelato a un primo esame lesioni superficiali come ferite o ematomi.
A cura di Davide Falcioni
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Nessuna lesione macroscopica né ferite letali: l'autopsia sul corpo di Edoardo Addezio, il quindicenne morto sabato scorso durante una festa in casa a Castelletto in seguito a un incontro di boxe con amici, non ha rivelato a un primo esame niente di evidente, ma serviranno altri 60 giorni per conoscere le cause del decesso del giovane: entro la fine di maggio il medico legale Davide Bedocchi fornirà al pm della Procura per i minori di Genova, Tiziana Paolillo, i risultati degli esami istologici.

L'esame autoptico è stato richiesto per accertare la presenza di lesioni vecchie o nuove, in particolare negli organi interni. Sebbene nulla sia stato ancora definitivamente chiarito i primi accertamenti sembrano confermare alcuni elementi già emersi subito dopo la tragedia, quando gli amici di Edoardo avevano dichiarato: "Abbiamo deciso di fare il torneo di boxe così, senza programmarlo. Nella stanza eravamo in quattro, Edoardo ha subìto qualche colpo leggero ma per scherzo, in punti dove non poteva fare male, sulla gambe e sulle braccia".

Una versione, quella degli amici, che i carabinieri hanno giudicato credibile anche perché non sono state trovate nella casa in cui si stava svolgendo la festa tracce di sostanze stupefacenti. I ragazzi hanno spiegato che "Edo ha soltanto bevuto un cocktail, poi è venuto nella stanza a fare ‘i finti incontri' di pugilato". Per quanto riguarda gli esami istologici, le analisi verranno fatte anche, ma non esclusivamente, sul cuore. Una scelta dovuta, visto che il giovane era stato operato da piccolo per una malformazione cardiaca: "È vero – ha confermato il padre – Edoardo aveva quel problema al cuore, ma dopo l’operazione era partito come un razzo. Non poteva fare sport agonistico perché in Italia la burocrazia non lo permette, non poteva ottenere il certificato medico adatto, ma faceva regolarmente tennis, giocava a calcetto la domenica sera, sciava, nuotava e andava in bici. Dall’anno scorso si era pure iscritto in palestra. Non era certo uno malato che con il suo comportamento se l’è andata a cercare".

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