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Morì annegato cadendo dalla nave: condannati i comandanti, non rispettarono norme di sicurezza

Giampaolo Olmetti e Francesco Scotto, rispettivamente comandante d’armamento della compagnia Messina e comandante della nave Jolly Titanio, sono stati condannati per la morte, nel 2015, del marinaio Mario Sannino, 57 anni originario di Torre del Greco.
A cura di Davide Falcioni
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Giampaolo Olmetti e Francesco Scotto, rispettivamente comandante d'armamento della compagnia Messina e comandante della nave Jolly Titanio, sono stati condannati per la morte, nel 2015, del marinaio Mario Sannino, 57 anni originario di Torre del Greco. I due erano accusati di omicidio colposo. Olmetti è stato condannato a un anno e sei mesi mentre il collega a un anno e due mesi. L'accusa, rappresentata dal pm Sabrina Monteverde, aveva chiesto la condanna a 2 anni e 4 mesi per il comandante d'armamento e a un anno e sei mesi per il comandante della nave.

Mario Sannino era annegato dopo essere caduto dalla portacontainer al largo del porto di Castellon de la Plana, vicino a Valencia. Il marittimo aveva perso l'equilibrio mentre ammainava quella che viene chiamata la ‘scala reale', utilizzata per salire e scendere dalla nave alla pilotina e viceversa. La colpa di Olmetti e Scotto, secondo l'accusa, sarebbe stata quella di negligenza e violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Olmetti era stato coinvolto anche in un'altra importante inchiesta, quella sulla tragedia della Torre Piloti nel 2013 quando a causa di un guasto al motore e di una manovra sbagliata, la Jolly Nero fece crollare la struttura causando la morte di nove persone. Il comandante era stato assolto sia in primo che in secondo grado. Il 12 marzo è prevista l'udienza in Cassazione.

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