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Mondiali nuoto 2009: Barelli avrebbe preso una tangente da 100 mila euro

Lo avrebbe detto davanti ai giudici l’imprenditore Piscicelli (quello che rideva al telefono del terremoto de L’Aquila), tirando in ballo anche il commissario dei medesimi Mondiali, Claudio Rinaldi.
A cura di B. C.
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Paolo Barelli sarebbe nei guai. Secondo quanto scrive Repubblica, il presidente della Federnuoto Paolo Barelli, sarebbe stato destinatario di una tangente da 100.000 euro. Sarebbe stato l’imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli, 53 anni, a rivelare ai giudici che il commissario dei Mondiali di nuoto di Roma 2009, Claudio Rinaldi, gli avrebbe chiesto di donare al capo del nuoto una tangente da centomila euro. Una dichiarazione fatta lo scorso 18 maggio nell’ aula dell’ ottava sezione del Tribunale di Roma, presidente Marcello Liotta, nel processo per i grandi eventi gestiti in amministrazione straordinaria dalla Protezione civile.

Piscitelli è assurto agli onori delle cronache per la telefonata intercettata in cui rideva con il cognato del terremoto dell'Aquila. Già a "Repubblica", il 20 ottobre 2012, Piscicelli aveva parlato di Paolo Barelli. In questi termini: "Abbiamo dovuto rifare i progetti dell'architetto Renato Papagni, un amico del presidente della Federazione nuoto Barelli. Carta straccia, un copia e incolla fatto male, le ipotesi di rimozione terra erano state redatte senza criterio. Durante i lavori per le piscine di Valco San Paolo il presidente Barelli, allora senatore del Pdl, mi si è messo contro. Era furioso perché avrebbe voluto far lavorare in almeno due lotti aziende a lui vicine, ma Balducci non gli diede nulla. Per ritorsione, Barelli ci bocciò il tetto in acciaio e lo impose in cemento armato. Diceva che con i vapori caldi delle piscine l'acciaio si sarebbe corroso. Abbiamo dovuto stravolgere il progetto, rifare i calcoli, sovradimensionare i pilastri, comprare altro ferro per armarli. Costi e ritardi. E poi ci obbligò a lavorare con le aziende specializzate che indicava, costavano il 30 per cento in più. Se non ubbidivamo, minacciava il blocco dei lavori. Mandava avanti il suo ragioniere, Maurizio Colaiacomo. Gli impianti di filtraggio, per dire, li ha fatti tutti la Culligan, a prezzi fuori mercato".

Ora in aula, riporta sempre Repubblica, ha tirato in ballo Barelli: "Rinaldi mi chiese 100 mila euro da versare a lui per l'onorevole Barelli della Federazione italiana nuoto". Quindi ha dettagliato: "L'ingegner Rinaldi mi disse che era il caso di dare questi soldi a questo senatore che non conosco, Barelli era invelenito perché non avevano vinto gare le sue imprese di riferimento e non ci avrebbe fatto fare i lavori… Non avremmo finito i Mondiali. Pressioni da questa Federazione nuoto, devo dire, ne abbiamo avute tante e quindi Rinaldi mi chiese questi soldi e ci avrebbe pensato lui poi a girarli a Barelli". La tangente sarebbe consegnata al bar dell'Hotel de Russie, in via del Babuino, nel centro di Roma: 100 mila euro in banconote in una busta di boutique. "Rinaldi mi disse che servivano per Barelli e che dopo quella consegna tutto sarebbe andato bene: "Il tuo lavoro va avanti, lo finisci e poi mi dai 250.000 mila euro", aggiunse Rinaldi".

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