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Mix vaccini, Crisanti a Fanpage.it: “Ancora pochi dati disponibili. Dal Cts molta confusione”

Secondo Andrea Crisanti – professore ordinario di Microbiologia all’Universita di Padova – “la vaccinazione eterologa è stata studiata su poche centinaia di casi, non sono assolutamente sufficienti; occorre un campione molto più esteso per poter osservare tutta la variabilità genetica della popolazione”.
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A cura di Davide Falcioni
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C'è il rischio che anche in Italia, come nel Regno Unito, la variante Delta del coronavirus si diffonda e diventi dominante? Secondo il professor Andrea Crisanti – professore ordinario di Microbiologia all'Universita di Padova – sì. Intervenuto nel live YouTube di Fanpage.it lo scienziato ha spiegato che "se l'UK è vulnerabile l'Italia non è di certo immune. Nel Regno Unito è stato vaccinato con una dose il 60% della popolazione, si fanno 800 mila tamponi al giorno e vi sono severi controlli alle frontiere, ma sono stati costretti a rinviare le riaperture. Da noi le condizioni sono molto diverse: i vaccinati sono molti meno, si fanno un quarto dei tamponi e si sta riaprendo tutto. Non abbiamo quindi nessuna indicazione che l'Italia possa essere immune alla variante Delta".

Vaccinazione eterologa: "Non dovrebbero esserci problemi, ma mancano ancora dati"

Quanto alla somministrazione di un vaccino diverso agli under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca Crisanti è apparso moderatamente ottimista, ma comunque critico: "Dal mio punto di vista non credo ci siano problemi perché il sistema immunitario dovrebbe essere stimolato. Tuttavia la mia opinione, come quella dei miei colleghi virologi e dello stesso Comitato Tecnico Scientifico, non conta nulla in assenza di dati. La vaccinazione eterologa è stata studiata su poche centinaia di casi, non sono assolutamente sufficienti; occorre un campione molto più esteso per poter osservare tutta la variabilità genetica della popolazione". Lo scienziato non ha lesinato critiche al Comitato Tecnico Scientifico che ha dato parere favorevole al mix dei vaccini, "ma aveva dato parere favorevole anche agli Open Day, siamo nel campo dell'epidemiologia creativa. Fin dall'inizio bisognava essere trasparenti e dire: ‘Signori, i vaccini sono stati autorizzati in via emergenziale, via via che acquisiremo dati avremo maggiori indicazioni'. Invece è stata fatta molta confusione".

Morte Camilla Canepa, Crisanti: "Formulario di anamnesi inadeguato"

In merito alla morte di Camilla Canepa, la ragazza di 18 anni di Sestri Levante che ha perso la vita nei giorni scorsi per una trombosi del seno cavernoso insorta a una decina di giorni dalla somministrazione del vaccino Astrazeneca durante un open day, Crisanti è stato duro: "Non c'era modo che la povera Camilla avesse potuto mettere in evidenza delle problematiche con il formulario di anamnesi messo a disposizione dei vaccinatori, che è sicuramente inadeguato rispetto all'esigenza di intercettare persone potenzialmente a rischio".

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