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Ministro, lei sa che la scuola italiana va a rotoli?

Grazia Carrozza, responsabile del dicastero dell’Istruzione dice ai ragazzi di ribellarsi e cambiare il mondo. Ma si è scordata come vanno le cose nel suo Paese, dove le scuole cadono a pezzi e i ricercatori, disperati, fuggono all’estero?
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Per piacere, ministro, moderi le parole. Non dica agli studenti italiani cose del tipo: «Siate ribelli, non accettate le cose come sono. Cambiate questo mondo, è lì che vi aspetta». Lei non è Steve Jobs. E non è il professor Keating de “L'attimo fuggente”. Lei, signora Carrozza, è il ministro all'Istruzione di un Paese che consente lezioni in scuole che cadono a pezzi, che non finanzia la ricerca se non con pochi spiccioli, che riduce le intelligenze alla disperata fuga all'estero. Un Paese fatto di baroni universitari e facoltà a numero chiuso, un Paese che in questi anni ha represso violentemente le proteste studentesche. Quindi prima di parlare di ribellione, si fermi. Si guardi intorno. E ringrazi che qui in Italia le ribellioni le fanno solo in tv. O su Facebook.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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