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Minaccia con un coltello un 16enne, poi lo filma nudo per ricattarlo: “Doveva 15 euro a mio fratello”

Un 19enne è evaso dai domiciliari per minacciare un 16enne con un coltello. Il giovane ha costretto il ragazzo a denudarsi davanti alla telecamera dello smartphone per poi farsi consegnare 15 euro. “Li doveva al mio fratellino per l’acquisto di un paio di auricolari”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine di repertorio
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Un ragazzino di 16 anni è stato prima minacciato con un coltello puntato alla gola, poi costretto a denudarsi davanti alla telecamera del cellulare del suo carnefice. Tutto per un debito di 15 euro. L'adolescente sarebbe stato ricattato da un giovane di 19 anni, evaso dagli arresti domiciliari proprio per raggiungere casa del minore. Gli agenti di Polizia di Castel San Pietro Terme hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare un carcere nei confronti del 19enne, evaso dai domiciliari per intimidire il 16enne. L'accusa è di evasione, tentata estorsione e riduzione in schiavitù del minore. 

Il 19enne si trovava ai domiciliari con l'accusa di danneggiamento, truffa, furto aggravato e utilizzo di soldi falsi. Secondo quanto reso noto sarebbe uscito dalla sua abitazione armato di coltello e con il volto coperto da un passamontagna per recarsi presso casa del 16enne. Una volta arrivato, ha trovato l'adolescente nel garage e a quel punto, per farsi consegnare i 15 euro, gli ha puntato il coltello alla gola.

Il denaro, secondo l'aggressore, sarebbe spettato al fratellino 11enne che aveva acquistato delle cuffiette auricolari. Il 16enne si sarebbe rifiutato di cedere i soldi e a quel punto il 19enne avrebbe imposto all'adolescente di seguirlo fino a casa per poi costringerlo a denudarsi quasi completamente davanti alla telecamera del cellulare. Il ragazzo è stato costretto a consegnare all'aguzzino il proprio smartphone, contenente i contatti dei familiari e della fidanzata.

Il 19enne avrebbe minacciato l'altro ragazzo di pubblicare i filmati di quanto avvenuto sui social network. Poco prima di andare via, stando a quanto evidenziato dalle indagini, il giovane avrebbe chiamato il fratellino 11enne, chiedendo di raggiungerlo a casa della vittima per continuare a filmarlo.

Una volta solo, il 16enne ha raccontato tutto alla mamma. La donna, prima di sporgere denuncia, ha deciso di recarsi insieme ai suoi figli e un amichetto della vittima a casa dell'aggressore. La famiglia ha chiesto che tutto il materiale video venisse cancellato e solo dopo ha denunciato il tutto alle forze dell'ordine.

La perquisizione domiciliare a casa del 19enne, anche in relazione alla questione della cancellazione del materiale audiovisivo, ha portato al sequestro di dieci telefoni cellulari, tre personal computer e due tablet. Su tutti questi dispositivi si sta procedendo con le perquisizioni informatiche.

Per il 19enne si sono aperte le porte del carcere e il provvedimento ha sostituito e aggravato il precedente che il 19enne già aveva e che lo aveva costretto ai domiciliari. Ora le accuse sono dunque di evasione dai domiciliari, tentata estorsione di denaro e riduzione in schiavitù del 16enne.

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