Italiani in coda per fare gli spalatori di neve a Milano a 75 euro al giorno

3.400 domande, l'85% delle quali presentate da italiani. L'obiettivo sono quei cento euro lordi, cioè settantacinque netti, per spalare la neve a Milano. Centoventi euro lordi (novanta netti) in caso di lavoro notturno. Un vero e proprio boom, quello segnalato dall'Amsa, che gestisce il ciclo dei rifiuti e pulisce le strade nel capoluogo lombardo. Le richieste arrivano soprattutto da giovani, ma ma almeno un quarto degli aspiranti spalatori ha più di 40 anni. In tutto si cercano 7mila persone. Colpa della crisi? Forse sì, anche se la paga non è male, per quanto le giornate di lavoro effettivo siano davvero poche. Lo scorso anno alla chiama dell'Amsa risposero in 6.735. Ma solo in un'occasione gli spalatori furono effettivamente convocati al punto di raccolta. Ecco perché la grande nevicata diventa motivo in più per lavorare. "Quest'anno contiamo di arrivare a 7mila iscritti dal sito internet, ma sappiamo che solo una parte poi si presenta" spiega Luciano Recaldini, responsabile del personale dell'azienda.
Come funziona? – Il pomeriggio precedente all'allerta neve, il Comune avvisa l'Amsa che, a sua volta, riferisce agli spalatori. Con ogni mezzo: anche via sms e internet. A quel punto viene dato appuntamento alle 7 del mattino dopo ad una specifica fermata della metropolitana, che farà da punto di ritrovo. Lì un caposquadra dipendente Amsa spiega il lavoro (soprattutto a come evitare clamorose e dolorose scivolate) e consegna l'attrezzatura (pala, casco e pettorina). Una curiosità: a differenza di quanto accade per altri lavori manuali, qui la maggior parte della domanda è italiana e rispetto all'anno scorso è cresciuta anche del 5%. Nel 2010 erano il 7% in meno. Tra gli stranieri, i più numerosi sono gli egiziani (1,8%) e i romeni (1,6%).