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Migranti, naufragio al largo della Calabria: almeno 59 morti, tra le vittime molti bimbi e un neonato

Tragedia al largo delle coste della Calabria: un barcone si è spezzato dopo essere finito contro gli scogli a causa del mare agitato in località Steccato di Cutro. Sono già stati recuperati i corpi di 59 persone, tra le vittime molti bambini e un neonato. In corso le ricerche dei dispersi.
A cura di Ida Artiaco
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Ennesima strage di migranti al largo delle coste italiane: un barcone è naufragato questa mattina a una ventina di chilometri da Crotone.

L'imbarcazione, molto carica – si parla di almeno 150 profughi a bordo -, non ha retto al mare agitato. Secondo le prime informazioni, diverse persone sono morte. Sarebbero infatti 27 i cadaveri di migranti recuperati finora dopo il naufragio sulla spiaggia di Steccato di Cutro, avvenuto intorno alle 04.40 di questa mattina, a cui se ne aggiungo almeno altri recuperati in acqua, per un totale di 59 corpi, secondo il bilancio della Prefettura e dei vigili del fuoco.

Lo hanno confermato alle agenzie di stampa i carabinieri. Tra i corpi senza vita ci sarebbe anche quello di un neonato e molti sarebbero dei bambini. 33 sono donne. Uno dei cadaveri è stato ritrovato dai vigili del fuoco di Sellia sull’arenile di Botricello, nel catanzarese.

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I sopravvissuti sarebbero invece una ottantina finora, sempre secondo fonti ufficiali. Due di loro sono stati trovati con sintomi di ipotermia. 22 sono stati ricoverati in ospedale, uno è gravissimo. La metà sono minori. Tra i superstiti del naufragio, secondo fonti investigative, sarebbe stato fermato anche un presunto scafista: si tratta di un cittadino turco la cui posizione è ora al vaglio della magistratura.

Drammatiche le testimonianze raccolte: "Un superstite mi ha riferito di un'esplosione a bordo e di corpi bruciati. È un'ecatombe", ha riferito un soccorritore durante le operazioni di salvataggio.

Il barcone, partito da Smirne, in Turchia, quattro giorni fa, trasportava migranti provenienti da Iran, Afghanistan e Pakistan: stando a quanto ricostruito finora, non avrebbe retto alla forza del mare finendo contro gli scogli e spezzandosi in due.

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L'imbarcazione stata avvistata nella serata di ieri a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo dell’agenzia europea Frontex in pattugliamento. Le proibitive condizioni del mare hanno tuttavia impedito di raggiungere la zona e i mezzi sono dovuti rientrare. È stato quindi avviato il dispositivo di ricerca via terra e l’allarme è stato girato anche alle forze di polizia. Giunti sul luogo dello sbarco, non è stato possibile fare altro che constatare che il barcone era stato completamente distrutto dalla furia delle onde.

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Il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, tra i primi ad accorrere, ha spiegato: "Erano già arrivati dei migranti, ma non c'era mai stata una tragedia di queste dimensioni".

Proseguono le ricerche in mare e tutto lascia pensare che il bilancio delle vittime possa aggravarsi: al momento i dispersi sono circa 80. Impegnate le motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. Sul posto per i soccorsi sono intervenuti la Capitaneria di porto e la Guardia di finanza.

"Il naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate", è stato il commento del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "È una tragedia immane che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell'immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive. È fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze e che non vengano in alcun modo incoraggiate traversate che, sfruttando il miraggio illusorio di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano sciagure come quella di oggi", ha aggiunto.

Su quanto successo è intervenuto anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto: "I calabresi – un popolo che ha conosciuto il dramma dell'emigrazione – hanno accolto i migranti, senza alzare polveroni e senza causare tensioni, ma la situazione sta davvero diventando ingestibile. Cosa ha fatto l'Unione europea in tutti questi anni? Dov'è l'Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d'origine dei migranti? Tutte domande che, purtroppo, a oggi non hanno alcuna risposta", ha dichiarato.

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