“Mi hanno rapito”, lei va dai carabinieri e scopre che lui fingeva di amarla online da 2 anni

Sembrava un uomo attento e premuroso, desideroso di crearsi una famiglia e avere dei figli con lei o almeno è questo che aveva fatto credere alla sua vittima per ben due anni, fingendo di amarla dopo averla conosciuta online, ma si è rivelato invece un truffatore che nel tempo è riuscito a sottrarre alla donna oltre 90mila euro. È la brutta storia che vede come vittima una donna ligure della Val Bormida che in due anni e mezzo ha dato fondo a ogni suo risparmio arrivando a indebitarsi per un 35enne che in realtà voleva solo estorcerle del denaro.
La verità solo quando la donna, senza più nessuna risorsa economica e preoccupata per l’incolumità dell’uomo, che diceva di essere stato rapito, si è rivolta ai carabinieri. Sentendo la sua storia, i militari però hanno capito che in realtà si trovavano di fronte a un truffatore, poi identificato come un pregiudicato dipendente da sostanze stupefacenti già denunciato in passato per aver estorto denaro a parenti e amici.
Dopo aver circuito la donna facendole credere di essere innamorato di lei, l’uomo nel tempo aveva avanzato svariate richieste di denaro, a suo dire per affrontare momentanee difficoltà economiche. Difficoltà che l’uomo adduceva come scusa anche per evitare di incontrare la donna dal vivo. I rapporti infatti sono sempre proseguiti a distanza e conditi da menzogne, ricatti psicologici e vere e proprie messe in scena.
Quando lei ha fatto presente di aver dato fondo a ogni riserva economica, lui non si è arreso e ha inventato essere vittima di una estorsione e di rischiare la vita se non fosse riuscito a far fronte ai pagamenti. A questo punto la donna ha iniziato indebitarsi, prima chiedendo soldi a parenti e amici e poi contraendo prestiti con finanziarie.
La svolta quando lui ha finto di essere stato sequestrato e si è spacciato per il suo aguzzino dicendo che sarebbe arrivata “gente” dalla Calabria per farle del male se non avesse pagato. Lei si è rivolta quindi ai carabinieri di Calizzano che hanno avviato le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Savona che nei giorni scorsi ha portato a una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 35enne che è finito così in arresto nel carcere di Paola.