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Messina, il fratello di Alessandra, uccisa dal compagno: “Non è pazzo, ha premeditato tutto”

Dopo l’omicidio di Alessandra Musarra, uccisa dal suo compagno, parla il fratello della vittima: “Ha avuto la freddezza di stare con noi, di fingere, di dare la colpa all’ex: non è pazzo e neanche cretino. Ha premeditato tutto”. E ora i parenti temono che lui chieda l’infermità mentale, puntando sui suoi vuoti di memoria.
A cura di Stefano Rizzuti
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Alessandra Musarra è stata uccisa dal suo compagno nella notte tra il 6 e il 7 marzo. Con una violenza inaudita. E lui stesso, Cristian, ha poi ammesso di averla colpita. Ora a parlare sono i familiari della vittima, a partire dal fratello Salvatore: “Ha avuto la freddezza di stare con noi, di fingere, di dare la colpa all’ex: non è pazzo e neanche cretino. Ha premeditato tutto”. I parenti di Alessandra ora sono arrabbiati, perché temono che Cristian invochi l’infermità mentale. Anche se è lo stesso padre, Luciano, a dire che il ragazzo era “strano”, secondo quanto dichiarato nell’interrogatorio. Lo stesso Luciano racconta ancora: “Ha scelto il ragazzo sbagliato. Ed è stata vergognosa la messinscena che ha messo in atto con me e gli altri familiari facendo credere non fosse lui il colpevole con la storia del messaggio mandato dal cellulare di Alessandra e la chiamata che ha fatto a me”. L’avvocato di Cristian, Alessandro Biliè, spiega, secondo quanto riporta Repubblica: “Aveva delle patologie psichiatriche certificate sin dai 12 anni. Era stato in cura fino ai 18, poi aveva smesso. Ha ripreso da un mese, perché si era reso conto di avere dei vuoti di memoria”.

I genitori abitano nello stesso edificio di Alessandra, al piano di sotto. Ma quella notte non hanno sentito nulla. A scoprire il delitto, trovando il corpo della donna in casa, è stato il padre. Che si era preoccupato quando chiamando la figlia non aveva ricevuto risposta. Le indagini ora si concentrano sui vuoti di memoria di Cristian. I due erano stati insieme tutto il giorno in campagna ed erano rientrati a casa di lei intorno alle 17. Lui stava per andarsene, lei non voleva. Da lì inizia la lite. Poi il vuoto: lui dice di non ricordare. Torna a casa con un amico e non rientra a casa della fidanzata fino alla mattina dopo, secondo il suo racconto. Ma i famigliari della vittima raccontano ancora: “Alle due è arrivato il messaggio a mio padre”, in cui lei diceva al padre che Domenico – l’ex fidanzato – era con lui. Poi arriva il messaggio di Cristian, in cui avverte il fratello di Alessandra che la ragazza non risponde.

L’ultimo messaggio su Facebook di Alessandra è delle 23.18. Prima, alle 21.45, un post in cui parlava di violenza sulle donne. Ma Cristian non ricorda nulla e secondo l’avvocato la sua patologia gli provoca dei vuoti memoria, soprattutto di fronte ad eventi traumatici. Poi c’è l’ex, Domenico, che racconta: “Quattro giorni fa avevo ricevuto una telefonata da un numero anonimo, ed era lei che ansimava. Poco dopo mi ha chiamato lui, che ha ripetuto il numero di telefono digitato da lei per capire chi lei avesse chiamato”. Il movente, secondo gli inquirenti, è la gelosia. Insieme alla frustrazione di non avere un lavoro. Per l’autopsia si dovrà attendere lunedì. Poi il corpo verrà restituito ai famigliari per i funerali.

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