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Medici Senza Frontiere: “Covax è un flop: fallimento morale di individui, organizzazioni e governi”

Secondo MSF “i fallimenti morali ed etici sono il risultato di decisioni deliberate da parte di individui, organizzazioni e governi”. L’Ong ha sottolineato inoltre come la carenza di vaccini per tutti favorisca l’emersione di nuove varianti di Coronavirus: “Così il Covid-19 rimarrà una minaccia per la salute globale prevedibilmente anche in futuro”.
A cura di Davide Falcioni
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Covax, il programma internazionale lanciato nel 2020 dall'Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) per assicurare una distribuzione più equa e vasta possibile dei vaccini anti-Covid nei Paesi a basso reddito, è stato finora un fallimento totale. A certificarlo, ancora una volta, è stata Medici Senza Frontiere, Ong che ha diramato un'approfondita analisi sullo stato di avanzamento delle donazioni restituendo, dati alla mano, la misura del fallimento politico e morale dei paesi ad alto reddito, che non sono stati in grado di mantenere nessuna delle promesse mantenute quando, nel 2020, aderirono a Covax. Secondo il dossier di MSF "i fallimenti morali ed etici sono il risultato di decisioni deliberate da parte di individui, organizzazioni e governi". L'Ong ha sottolineato inoltre come la carenza di vaccini per tutti favorisca l'emersione di nuove varianti di Coronavirus: "Così il Covid-19 rimarrà una minaccia per la salute globale prevedibilmente anche in futuro".

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La misura del fallimento del programma Covax sta tutta in una serie di dati: il 60,1% della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid-19, ma appena il 9,6%  delle persone residenti nei paesi a basso reddito ha ricevuto almeno una dose. Eppure le premesse erano ben diverse: il target dettato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità a inizio pandemia era infatti quello di vaccinare il 40% della loro popolazione entro il 2021 e il 70% entro la metà del 2022. L'obiettivo non è stato raggiunto, e non è certo un caso che le ultime due varianti che hanno investito il nord del Mondo – Delta e Omicron – siano sorte in Paesi in cui la copertura vaccinale era estremamente bassa e il virus in grado di circolare liberamente.


La piattaforma Our World in Data ha monitorato l'andamento delle donazioni al programma Covax, prendendo nota -Paese per Paese – delle promesse fatte e degli impegni effettivamente rispettati. Gli Stati Uniti, ad esempio, avevano garantito la fornitura di 857,5 milioni di dosi di vaccino, ma quelle effettivamente donate a Covax sono state 53 milioni di dosi. Ha fatto meglio l'Unione Europea: di 451 milioni di dosi promesse ne sono state donate davvero 240 milioni. L'Italia aveva garantito 45 milioni di dosi, ne ha donate effettivamente 35 milioni. Numeri che parlano chiaro. Secondo il dossier di Medici Senza Frontiere, quindi, il programma Covax subire "adeguamenti immediati"  per migliorare trasparenza, responsabilità e fiducia. "Inoltre, ci sono cambiamenti sistemici più ampi che devono essere finalmente applicati se il mondo vuole evitare di perpetrare la grave ingiustizia di centinaia di milioni di persone a cui è stato negato l'accesso ai frutti dell'innovazione medica".

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