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Tragedia del Raganello, in Calabria

Medaglia d’oro al giovane che salvò vite a Rigopiano e trovò la morte da eroe al Raganello

Il Prefetto della provincia di Cosenza, Vittoria Ciaramella, ha consegnato la Medaglia d’Oro al Valor Civile ai genitori di Antonio De Rasis, la guida 32enne di Cerchiara di Calabria che perse la vita nel 2018 nella tragedia del Raganello.
A cura di Susanna Picone
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Antonio De Rasis
Antonio De Rasis
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Medaglia d'Oro al Valor Civile. È quella che hanno ricevuto dal prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella i genitori di Antonio De Rasis, la giovane guida di Cerchiara di Calabria che perse la vita nel 2018 nella tragedia del Raganello. Dieci le vittime di quella tragedia che si consumò poco distante dal luogo in cui viveva Antonio. Alla cerimonia a Cosenza erano presenti i familiari di Antonio De Rasis, il sindaco di Cerchiara di Calabria e il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Giacomo Zanfei.

"Nel corso di un'escursione, ove si trovava in qualità di guida – è quanto si legge nelle motivazioni del Decreto del Presidente della Repubblica di conferimento della Medaglia d'Oro al valor civile – a seguito di un'onda anomala formatasi a causa di un torrente in piena, riusciva a mettere in salvo numerose persone che stavano per essere investite dai detriti. Oramai esausto, veniva travolto dalla piena del torrente, perdendo la vita. Straordinario esempio di umana solidarietà spinta fino all'estremo sacrificio”.

La consegna della medaglia d'oro
La consegna della medaglia d'oro

Antonio De Rasis, morto a 32 anni, apparteneva alla Stazione Alpina Pollino del Soccorso Alpino e Speleologico Calabria. Era un giovane con una grande esperienza. "Assistere oggi alla consegna della medaglia ai genitori – ha detto Luca Franzese, già presidente del Soccorso alpino e speleologico Calabria, attualmente consigliere nazionale del Soccorso Alpino e Speologico e amico fraterno di De Rasis – è stata una emozione incredibile e assolutamente commovente. Per i familiari, per gli amici e per tutti i cerchiaresi è un grandissimo orgoglio avere tra i nostri cittadini, nella prima volta nella nostra storia, una medaglia d'oro. Certo, avremmo tutti voluto che quel 20 agosto non fosse mai esistito, ma indietro, ahinoi, non si può tornare”.

La cerimonia a Cosenza
La cerimonia a Cosenza

Franzese ha descritto Antonio come “un ragazzo speciale, un altruista”, volontario del Soccorso alpino “sempre pronto alla partenza per operazioni di soccorso anche quelle più rischiose, un figlio innamorato dei propri genitori”, un cerchiarese amante delle tradizioni, giocatore e dirigente del Cerchiara calcio, devoto della Madonna delle Armi.

E ancora: “Un montanaro, ottimo sciatore, un amico sincero e giocherellone. Personalmente, ho goduto della sua profonda amicizia, tante operazioni di soccorso, viaggi, escursioni e serate insieme. Di questo mi sono sempre sentito onorato e fortunatissimo". De Rasis era stato fra coloro che erano intervenuti dopo la valanga di Rigopiano nel gennaio del 2017.

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