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Maxi truffa da 140 milioni sulle energie rinnovabili: perquisizioni e arresti in tutta Italia

Undici le ordinanze restrittive nei confronti di altrettante persone ritenute vario titolo implicate in una mega truffa ai danni dello stato sulle energie rinnovabili per oltre 143 milioni di euro. La maxi operazione vede impegnati più di 200 militari delle Fiamme Gialle con l’ausilio di elicotteri e di squadre di cash dog, i cani della guardia di Finanza addestrati a riconoscere l’odore delle banconote nascoste.
A cura di Antonio Palma
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Maxi blitz della guardia di Finanza in diverse regioni italiane da questa mattina all'alba con arresti, decine di perquisizioni in abitazioni e uffici e sequestri di Beni mobili e immobili nell'ambito di una complicata  inchiesta che ha fatto luce su un enorme truffa ai danni dello stato sulle energie rinnovabili. L'operazione, che è ancora in corso, vede impegnati più di 200 militari delle Fiamme Gialle con l'ausilio di elicotteri e di squadre di cash dog, i cani della guardia di Finanza addestrati a riconoscere l'odore delle banconote nascoste. Le forze dell'ordine sono entrare in azione su ordine dei pm di Pavia ma il blitz ha riguardato persone e società parse tra Trentino-Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Sardegna e Lazio.

L'inchiesta, coordinata dal pm Paolo Mazza, ha portato all'esecuzione di undici ordinanze restrittive nei confronti di altrettante persone ritenute vario titolo implicate in una mega truffa ai danni dello stato sulle energie rinnovabili per oltre 143 milioni di euro . Per sei degli indagati è scattato l'arresto con un ordine di custodia cautelare ai domiciliari firmato dal Gip del tribunale di Pavia su richiesta della locale Procura della Repubblica, Per altri cinque indagati invece previsto solo l'obbligo di firma.

Nei confronti degli arrestati e indagati in queste ore le Fiamme Gialle stanno eseguendo perquisizioni, sequestri di rapporti bancari, quote societarie, veicoli, immobili e terreni ritenuti nella loro disponibilità per un valore di oltre 140 milioni di euro. Secondo l'accusa, con false attestazioni avrebbero frodato lo stato riuscendo nel tempo a incassare indebitamente oltre 143 milioni di euro di contributi pubblici per le fonti rinnovabili.

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