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Matteo Cossu, cervello in fuga: dalla Sardegna alla Nasa per studiare l’origine della vita

Classe 1986, il giovane sardo si è laureato in Biotecnologie agrarie a Sassari e poi ha scelto di lavorare lontano all’estero: “Sono uno che ha seguito quello che gli piaceva e che non è riuscito a trovare in Italia”.
A cura di S. P.
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Classe 1986, Matteo Cossu è nato a Tresnuraghes, nella provincia di Oristano, e ha studiato all’università a Sassari. Un percorso di studi che ha continuato anche all’estero grazie al progetto Erasmus e che poi lo ha portato a lasciare l’Italia. La sua è insomma la storia di un “cervello in fuga”, quella di un giovane sardo che ha lasciato la sua terra e che ora si ritrova a indagare sull’origine della vita negli Stati Uniti, alla Nasa. Il giovane ha raccontato la sua storia al quotidiano l’Unione Sarda, che lo ha raggiunto tramite Skype negli Usa, dove Cossu ha scelto di vivere almeno per il momento. Matteo ha studiato Biotecnologie agrarie a Sassari e poi, quando ha avuto l’opportunità di fare l’Erasmus, ha scelto Turku – in Finlandia – come destinazione. “Di solito tutti preferiscono scegliere posti tipo la Spagna, simili all'Italia, dove si studia, ma dove ci si può anche divertire, godersi il mare, mangiare bene. A me questa idea non entusiasmava affatto”, ha raccontato al quotidiano motivando la scelta di andare controcorrente. A Turku ha avuto la possibilità di lavorare in un laboratorio all'avanguardia e ha imparato delle cose, a cominciare dall’inglese, utili per la sua carriera.

Gli studi in Italia, l'Erasmus in Finlandia e poi le esperienze in Francia e Usa – Poi, dopo la laurea, ha deciso di ripartire, questa volta per Parigi. “Per la microbiologia la Francia è uno dei Paesi al top. Anche in questo caso ho potuto imparare moltissimo. Il francese, che all'inizio è stato uno scoglio davvero arduo, ma non solo. Sono riuscito a ottenere un finanziamento dall'Università Paris Sud e ho iniziato a lavorare a stretto contatto con Patrick Forterre, uno dei massimi esperti mondiali nell'evoluzione dei micro-organismi. Ed è qui che ho iniziato a focalizzare le mie ricerche sugli archaea”. Ricerche che lo hanno poi portato in America: “Dopo Parigi ho iniziato a partecipare a congressi in giro per il mondo, entrando in contatto con diversi ricercatori. Uno di loro mi ha proposto una collaborazione con l'Università dell’Illinois. E così ho fatto di nuovo le valigie e sono partito per gli States, dove mi trovo tuttora”. L’attuale laboratorio in cui lavora il giovane sardo “ha un filo diretto con l’agenzia spaziale: visto che gli archaea si sviluppano in condizioni estreme, come quelle che caratterizzano i pianeti del nostro sistema solare e non solo, è facilmente intuibile perché la Nasa si interessi ad essi”. Parlando della ricerca e dell’Italia, Cossu ha detto di preferire il metodo che vige all’estero, basato sulle referenze e non sui concorsi. E alla domanda se si sente un “cervello in fuga” ha risposto di essere “uno che ha seguito quello che gli piaceva e che non è riuscito a trovare in Italia”.

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