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Massimiliano Lucietti ucciso con un colpo alla nuca sparato da vicino, escluso suicidio

Una perizia ha stabilito che nel caso del 24enne cacciatore trentino non si è potuto trattare di suicidio. Lo stesso esame, al contrario, appare confermare che a sparare sia stata un’altra persona.
A cura di Antonio Palma
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Il giovane cacciatore Massimiliano Lucietti, trovato morto domenica mattina nei boschi del comune di Peio, in provincia di Trento, è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco mortale che lo ha raggiunto alla nuca. Lo ha stabilito la perizia balistica sul colpo che ha tolto la vita al giovane. A darne notizia è l'Ansa che lo apprende da fonti degli inquirenti sul posto

L'esame esterno del corpo del 24enne, volontario dei vigili del fuoco e dipendente delle Fucine Film di Ossana, ha stabilito dunque che non si è potuto trattare di suicidio. La perizia dunque ha escluso con certezza una delle possibile cause della morte del ragazzo anche se già ritenuta improbabile, quella del gesto estremo.

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Questo perché l'esame del corpo del giovane cacciatore ha stabilito che il foro d'entrata del proiettile che l'ha ferito mortalmente è sulla nuca. Secondo la perizia, il colpo, sparato da una distanza di almeno mezzo metro, ma probabilmente maggiore, è poi uscito dal collo.

A questo punto la stessa perizia dunque sembra mettere da parte anche l'ipotesi di un incidente di caccia autonomo con un colpo partito dalla sua arma. Al contrario, appare confermare che a sparare sia stata un'altra persona.

Risultati che insieme agli  altri elementi investigativi raccolti finora sembrano avvalorare sempre di più l'ipotesi che Lucietti sia stato ucciso da qualcuno.

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Una delle ipotesi è che possa essere stato il 59enne Maurizio Gionta, rinvenuto cadavere dopo essersi tolto la vita il giorno seguente la morte dell'amico, sparandosi alla testa, ma non è esclusa al momento la possibile presenza sul posto di un terzo cacciatore.

Massimiliano aveva appena imboccato un sentiero nella frazione di Celledizzo per andare a caccia quando è stato ritrovato senza vita nel primo mattino di domenica con una ferita al collo.

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Il corpo senza vita di Lucietti era stato segnalato proprio da Gionta. L'uomo, che era stato sentito come persona informata sui fatti ma non era indagato, il giorno dopo è andato nella stessa zona dove si è ucciso. Nella sua auto un indizio: un biglietto con sopra la scritta "Non incolpatemi per quello che non ho fatto".

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Sul caso la Procura di Trento per ora ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti come da prassi ha disposto l'autopsia sul corpo del 24enne che potrà dare altre risposte. Altre risposte Per chiarire il caso dei due cacciatori morti a distanza di 24 ore l'uno dall'altro arriveranno dall'analisi delle armi sequestrate per capire quale fucile abbia sparato.

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