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Marta Novello si è svegliata dal coma e ha voluto incontrare i genitori

Dopo le coltellate, Marta Novello è uscita dal coma e ha espresso il desiderio di incontrare i genitori. Secondo i medici, i colpi inferti sono stati 27 in tutto e hanno portato Marta in sala operatoria due volte: la prima per una lesione al polmone e la seconda per quella a un tendine. La ragazza non ricorda ancora cosa sia avvenuto.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Estubata e svegliata dal coma farmacologico nel quale era tenuta dai medici, Marta Novello avrebbe espresso il desiderio di vedere i genitori dal letto del reparto di terapia intensiva del Ca' Foncello di Treviso. Dopo due giorni di inferno, i familiari si sono precipitati in ospedale e hanno potuto scambiare due parole con la 26enne che è ancora molto spaventata e ricorda poco di quello che è avvenuto. La ragazza è stata operata poco dopo il ricovero per una lesione al polmone e poi una seconda volta per una lesione al tendine. I medici hanno riscontrato che le coltellate erano state 27, alcune persino in volto.

A stringersi attorno a lei i genitori e il fratello, affiancati nelle ultime ore anche dagli amici. Resta il mistero del movente di un'aggressione sicuramente spropositata per un tentativo di rapina. A Treviso sono in pochi a credere a questa versione dei fatti, eppure è stato confermato dagli amici di lei e dagli amici del 16enne che i due non si conoscevano. Abitavano poco distante l'uno dall'altra, ma non avevano mai avuto alcuna occasione di parlare. Sembra non credere alla rapina neppure l'avvocato del minore, Matteo Scussat, che però ha chiesto di rispettarne la posizione fino all'interrogatorio che avverrà nella giornata di venerdì.

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Nel frattempo, la famiglia del giovane 16enne non si spiega quanto avvenuto. Ha espresso preoccupazione per le condizioni di salute di Marta, fortunatamente ora fuori pericolo, e sembra incapace di capire cosa sia avvenuto in quelle ore. Un movente che non è chiaro neppure alla mamma e alla nonna del ragazzino, attualmente chiuse nel dolore e in costante comunicazione solo con l'avvocato del minore. Al momento continuano le indagini per cercare un legame tra aggressore e aggredita: per questo motivo i carabinieri dell'Arma hanno sequestrato il cellulare e il portatile del 16enne.

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