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Marsala, due migranti picchiati con sedie e bottiglie rotte: colpita anche una donna incinta

Due ragazzi di origine africana sono stati aggrediti lo scorso sabato notte nel centro storico di Marsala da un gruppo di italiani, che contro di loro hanno lanciato sedie e tavoli arrivando a minacciarli con delle bottiglie rotte: le vittime stavano passeggiando insieme a due ragazze di Marsala, una delle quali – incinta – è stata colpita.
A cura di Davide Falcioni
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Due ragazzi di origine africana sono stati aggrediti lo scorso sabato notte nel centro storico di Marsala da un gruppo di italiani: le vittime, stando a quanto rivela la testata Tp24, stavano passeggiando insieme a due ragazze, una delle quali incinta. I fatti sono avvenuti intorno alle tre del mattino, mentre le due coppie si accingevano a tornare a piedi verso casa. In via Garibaldi, a due passi dal Municipio, si è consumata l'aggressione improvvisa e immotivata da parte di un gruppo di marsalesi, probabilmente ubriachi, che dapprima hanno scagliato una sedia e il tavolo di un bar contro la giovane incinta, che è stata colpita ad un fianco, quindi hanno infranto delle bottiglie e inseguito i due stranieri raggiungendoli all'incrocio con Via Abele Damiani.  Al grido di "africani di merda, dovete morire!" i due giovani sono stati malmenati. Anche chi ha tentato di prendere le loro difese è stato picchiato. "Non capivo nulla di quello che succedeva, mi tiravano di tutto", ha raccontato una delle vittime a Tp24, mentre un'altra ha parlato di un'aggressione che ha visto il coinvolgimento di almeno venti picchiatori. I due ragazzi africani hanno fatto ricorso alle cure mediche del Pronto Soccorso di Marsala: uno ha riportato contusioni  mentre l'altro un profondo taglio a una mano. Determinante è stato l’intervento delle volanti della polizia che hanno scongiurato il peggio.

Quello di sabato scorso è stato l'ennesimo episodio di razzismo a Marsala, città storicamente accogliente che tuttavia negli ultimi mesi è stata protagonista di svariate aggressioni. Circa un mese fa un ragazzo africano è stato accerchiato da un gruppo di giovani italiani: uno di loro lo avrebbe preso a calci e pugni, lasciandolo a terra in una pozza di sangue. Il pestaggio sarebbe stato molto violento e la vittima non ha avuto il coraggio di sporgere denuncia: attorno a lui si sarebbe formato persino un “cordone” di sicurezza per evitare che qualcuno potesse intervenire per soccorrerlo.

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