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Mara Favro scomparsa dopo il lavoro a Susa, il mistero del messaggio sparito: “Servono i tabulati”

Mara Favro è scomparsa da oltre un mese dopo il suo turno di lavoro in una pizzeria di Chiomonte, in Alta Val di Susa. I racconti delle ultime persone che l’hanno vista differiscono. “Ci sono informazioni contrastanti, facciamo appello alla Procura per una ricerca più completa e articolata con tabulati ed email per sapere i suoi contatti” ha dichiarato il fratello di Mara Favro.
A cura di Antonio Palma
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Resta un mistero la scomparsa di Mara Favro, la donna di 51 anni sparita ormai da oltre un mese dopo il suo turno di lavoro in una pizzeria di Chiomonte, in Alta Val di Susa. La famiglia chiede di indagare sui suoi ultimi messaggi a colleghi e datore di lavoro perché proprio il racconto di questi ultimi non concorda su quanto accaduto nelle ultime ore prima della scomparsa della cinquantunenne.

Il datore di lavoro e il pizzaiolo responsabile del locale dove Mara lavorava, nel Torinese, sono gli ultimi ad averla vista, ma i loro racconti differiscono su alcuni punti. Elementi che però potrebbero essere fondamentali per ricostruire gli spostamenti della scomparsa e dipanare il mistero. Un enigma che tiene col fiato sospeso i famigliari di Mara che nelle scorse ore hanno rivolto un nuovo appello pubblico attraverso la trasmissione “Chi L’ha visto?” che si sta occupando del caso.

Il fratello di Mara Favro chiede alla Procura di Torino di agire più attivamente non considerando solo l’allontanamento volontario, ad esempio controllando i tabulati telefonici per accertare i suoi ultimi contatti. “Si deve muovere la Procura perché siamo in un momento di fermo, in autonomia non possiamo più fare nulla ma non abbiamo prove concrete di tracce da seguire” ha spiegato Fabrizio Favro.

Le ultime due persone che hanno visto Mara confermano che il 7 marzo la 51enne era andata a lavorare regolarmente in pizzeria. Secondo il pizzaiolo del locale, era scena con lui in auto in paese dopo la chiusura ma poi il datore di lavoro dice che era risalita in autostop per riprendere le chiavi di casa che aveva dimenticato. Per ritornare a Chiomonte, infine, avrebbe cercato un nuovo passaggio.

A questo punto le versioni differiscono. Secondo il datore, il piazzaiolo gli avrebbe inoltrato un messaggio di Mara in cui lei diceva che non sarebbe andata al lavoro il giorno seguente, quello della scomparsa. Un messaggio che poi avrebbe cancellato. Un messaggio che invece il pizzaiolo fa risalire ai giorni precedenti e di cui comunque non vi è traccia perché entrambi hanno cancellato le chat. Le loro versioni differiscono anche su latri aspetti come il funzionamento delle telecamere di sorveglianza.

Secondo datore e collega, inoltre, Mara avrebbe riferito loro che quella sera aveva un appuntamento con una persona, forse un poliziotto di Cuneo. Il datore riferisce inoltre che un suo cliente l’avrebbe vista ad aprile su un’area di servizio con un camionista. “Ci sono informazioni contrastanti che non riusciamo a far collimare e quindi non abbiamo sentore della realtà, per questo facciamo appello alla Procura perché inizi a mettere in piedi una ricerca più completa e articolata con tabulati ed email per sapere i suoi contatti” ha dichiarato il fratello di Mara.

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