Manca l’ultimo certificato medico di Anna Zillo, maratoneta morta nel sonno: “Quest’anno ha corso solo in Olanda”

Oltre 700 certificati medici in regola, ma mancherebbe nel sistema proprio quello di Anna Zilio, la runner 39enne deceduta nel sonno a ottobre, circa un mese prima del "collega" di corse Alberto Zordan, 48 anni, trovato morto in circostanze simili. Zilio si occupava della segreteria dell'associazione Km Sport di San Martino Buon Albergo, in particolare del caricamento dei certificati medici degli sportivi tesserati. I suoi, era inizialmente emerso dalle indagini, sarebbero stati caricati da lei stessa. I documenti degli anni scorsi nella cartella digitale di Zilio risultano in regola, ma mancherebbe nel sistema proprio il certificato del 2025.
"Non sappiamo se quel certificato è a casa, se non abbia eventualmente inserito i dati per aggiornare la piattaforma Fidal e abbia tenuto quel documento da qualche altra parte – ha spiegato a Fanpage.it l'avvocato Pezzotti che segue la famiglia di Zilio, sulla cui morte ora indaga la Procura -. L'attività di caricamento di questi documenti sanitari, come è ormai noto, la svolgeva proprio Anna e quindi non possiamo sapere cosa effettivamente sia accaduto, se quel certificato è conservato in casa o se ci sia stata qualche irregolarità. Quello che per ora posso confermare è che il documento per il 2025 manca".
Secondo quanto spiega il legale, Zilio avrebbe dovuto caricare il nuovo certificato medico per continuare l'attività sportiva nella primavera. L'ultimo documento inserito sarebbe scaduto durante l'estate. Il dato "anomalo" riguarda le gare, alle quali la 39enne ha sempre partecipato in tanti anni di attività sportiva: nel 2025, infatti, non era iscritta a competizioni in Italia. "L'unica che aveva fatto era in Olanda, dove ha corso i 100 km. Qui per legge il certificato medico per attività sportiva agonistica non è prescritto".
L'ipotesi investigativa ora da approfondire, dunque, è che Zilio possa aver omesso informazioni sul suo stato di salute per continuare a correre. Diversa è invece la situazione di Zordan, sul quale indaga una seconda Procura. Il suo certificato sarebbe stato inserito nel sistema con le stesse modalità da Zilio, ma non risulterebbero attualmente anomalie.
In generale, come sottolineava lo stesso legale in un'intervista rilasciata a Fanpage.it, nei certificati degli altri tesserati dell'associazione non risulterebbero manomissioni.