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Maltempo, il sindaco di Casteldaccia denuncia: “La casa era abusiva. C’era ordine di demolizione”

La procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo sulla strage di Casteldaccia, dove il fiume Milicia, esondato a causa del maltempo, ha travolto e ucciso 9 persone. Tra i dubbi da chiarire anche la posizione della villetta dove si è verificata la tragedia. Il sindaco Giovanni Di Giacinto: “C’era ordine di demolizione”.
A cura di Ida Artiaco
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La procura di Termini Imerese ha aperto un'inchiesta sulla tragedia di Casteldaccia, dove nella notte tra sabato 3 e domenica 4 novembre 9 persone hanno perso la vita travolte dalla furia dell'acqua del fiume Milicia esondato. Lo ha fatto sapere tramite il procuratore Ambrogio Cartosio, che insieme al comandante dei carabinieri di Bagheria Federico Lori ha sorvolato, su un elicottero dell'Arma, la zona dove si è verificata la strage delle due famiglie, riunite insieme per festeggiare il ponte di Ognissanti. "Apriremo un fascicolo, valuteremo la regolarità delle abitazioni. Cercheremo di capire le responsabilità. Il villino appare sospetto, vicino a un corso d'acqua", ha detto il procuratore.

Il villino della tragedia costruito troppo vicino al greto

L'ipotesi di reato non è ancora stata resa nota, come sottolinea lo stesso pm. Il dubbio, dunque, riguarda la costruzione del villino di Casteldaccia travolto dall'acqua del fiume, che probabilmente è stato realizzato troppo vicino al greto. In questa zona, dove il Milicia è straripato ingrossato dalla pioggia, ci sono una serie di villette adiacenti alla piana dove scorreva il fiume senza argini o mura di cemento. La casa dove sono morte le nove persone è a meno di 300 metri, quasi sotto ai piloni dell'autostrada. Un centinaio di metri più avanti c'è la casa di riposo Martina. Gli abitanti della zona hanno detto che non si era mai verificato un evento simile e che la situazione era sempre sotto controllo.

L'ombra dell'abusivismo sulla targedia di Casteldaccia

Tra i tanti punti da chiarire, c'è, pertanto, anche la manutenzione degli argini del fiume, che forse ha trovato ostacoli per defluire ed arrivare a mare e la scorsa notte ha investito tutto quello che ha trovato sul suo cammino. Non sono pochi coloro che parlano di ombra dell'abusivismo sulle case intorno al Milicia. "La zona in cui è esondato il fiume è ad altissimo rischio, non solo per le condizioni dell'alveo che va ripulito, ma per l'enorme numero di case abusive costruite – ha detto il sindaco di Altavilla Milicia, Giuseppe Virga -. Da anni denunciamo una situazione gravissima. L'ultimo esposto, un anno fa, firmato con l'ex sindaco di Casteldaccia". A rincarare la dose è l'attuale sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, che ha precisato: "La casa travolta dal fiume, di cui le vittime era affittuarie, era abusiva e dal 2008 pendeva un ordine di demolizione del Comune che è stato impugnato dai proprietari dell'immobile davanti al Tar. Da quanto ci risulta ancora il tribunale amministrativo non ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile".

In Sicilia arriva l'esercito

Ciò che è certo è che in tutta la provincia di Palermo sono caduti nelle ultime 24 ore almeno 60 millimetri di pioggia, e la situazione non è destinata a migliorare nelle prossime ore. Per questo, la prefettura di Palermo ha chiesto l'intervento dell'esercito per la gestione della viabilità nella provincia, molto critica a causa delle piogge torrenziali. Sono interrotte in più punti le strade statali 118, 121, 188, e 189.

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