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Madre e figlio disabili morti di fame, il vicino: “Non so se potevamo fare qualcosa per aiutarli”

Parlano i vicini della famiglia Canullo trovata morta dopo due mesi in casa a Macerata. “Siamo i vicini più prossimi, mi chiedo se avremmo potuto fare qualcosa in più. Ancora adesso provo dispiacere e mi commuovo perché è una tragedia che ci ha toccato da vicino”.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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“Siamo i vicini più prossimi, mi chiedo se avremmo potuto fare qualcosa in più. Ancora adesso provo dispiacere e mi commuovo perché è una tragedia che ci ha toccato da vicino”, a parlare è uno dei vicini di casa della famiglia Canullo i cui cadaveri sono stati scoperti a due mesi dalla loro morte nella villetta di Macerata dove viveva. L'autopsia ha chiarito che a uccidere Eros Canullo, 80 anni, è stato un improvviso malore, mentre Maria Angela Moretti, 77, e Alessandro Canullo, 54, entrambi disabili, sono morti per inedia.

Ai microfoni di "Storie Italiane", il programma tv in onda su Rai Uno, l'uomo ha confermato che la famiglia Canullo col tempo si era isolata e viveva con non poche difficoltà la propria quotidianità: “Non so se potevamo fare qualcosa per aiutarli. Vedevamo sempre tutto chiuso e le luci esterne che la notte si accendevano – le sue parole – per questo motivo non ci siamo posti l’interrogativo sul perché non li vedessimo. Erano soliti in estate andavano al mare a Porto Recanati per poi spostarsi alla casa in montagna e tornavano a fine agosto”.

La scoperta choc dei corpi dei tre familiari è stata fatta a settembre dello scorso anno dopo che la sorella di Maria Angela, che vive a Milano e che, non essendo riuscita a mettersi in contatto con la donna per diverso tempo, aveva dato l’allarme. Le forze dell'ordine, raggiunta la villa di borgo Santa Croce, il 6 settembre, hanno trovato i cadaveri in avanzato stato di decomposizione. Poi l'esame autoptico eseguito dal medico legale Roberto Scendoni e dal tossicologo Rino Fro, ha confermato che a uccidere l'anziano è stato un ictus mentre sono stati la sete e la fame a togliere la vita a madre e figlio disabili. L'uomo, ora 54enne, era rimasto invalido dopo un incidente stradale da ragazzo, mentre nel 2020 un ictus aveva costretto la madre. Nessuno dei due dopo la morte di Eros è riuscito a chiamare qualcuno per chiedere aiuto e nessuno ha bussato alla loro porta per sapere come stessero.

“Eros faceva la spesa, cucinava, puliva, portava il figlio a fare riabilitazione. Faceva tutto lui, era una brava persona, era l’uomo di casa – continua il vicino – e, posso dire, non si è mai lamentato della situazione familiare, era una persona molto riservata, così come la famiglia. Una volta, a febbraio, mi telefonò perché suo figlio era caduto e lo aiutai a rimetterlo su. Ho visto un po' di abbandono in quella casa. Gli suggerii di farsi dare una mano in casa da una signora, ma lui mi rispose che ce la faceva tranquillamente da solo”.

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