Lorenzo morto e nascosto nel baule in casa a Firenze: indagati madre e fratelli per omissione di soccorso

Omissione di soccorso, è questo il reato ipotizzato dalla procura di Firenze per la morte di Lorenzo Paolieri, l'uomo trovato senza vita nascosto all’interno di un vecchio baule nella casa di famiglia a Sant'Angelo a Lecore, una frazione di Campi Bisenzio, nella città metropolitana di Firenze. Nel registro degli indagati la madre, ora ricoverata per una grave malnutrizione, e i due fratelli: una donna di 46 anni e un uomo di 38 anni. Al momento appare un atto dovuto per premettere loro di poter delegare un perito per l‘esame autoptico disposto dalla magistratura sul cadavere.
Dovrà esse l’autopsia infatti a chiarire l’esatta causa di morte dell’uomo così come la data del decesso che potrebbe risalire a circa due anni fa, visto lo stato di avanzata decomposizione del corpo. Al momento della terribile scoperta da parte degli agenti della polizia locale di Campi Bisenzio, sabato scorso, sul corpo non sono emersi segni evidenti di violenza. Per questo l’ipotesi iniziale è quella di un malore scaturito da una patologia cardiaca di cui il giovane soffriva da tempo.
Resta da capire infatti perché non sia stato curato e soprattutto il motivo di quanto accaduto successivamente quando madre e fratelli lo hanno messo nel baule in una stanza chiusa dall'esterno con del nastro adesivo. L’altra ipotesi di reato dell’inchiesta infatti è occultamento di cadavere. Sicuramente un ruolo chiave lo hanno avuto la situazione psichica dei due fratelli, affetti da evidenti fragilità, e la condizioni di isolamento in cui il nucleo famigliare viveva in una casa senza luce e riscaldamento.
Per ora per nessuno degli indagati è stato disposto alcun provvedimento restrittivo anche in virtù della loro situazione. L’anziana madre, sulla cui pensione di reversibilità dal marito defunto si basava l’intera economia domestica, resta ricoverata in ospedale a Firenze dopo essere stata trovata in gravi condizioni di denutrizione. I due fratelli sono stati trasferiti invece in una struttura del Comune. La villetta intanto è sotto sequestro, qui si cercano indizi per districare una vicenda dai contorni ancora molto oscuri.
“Lorenzo non si vedeva da anni. Dicevano che era sempre fermo in camera sua, perché aveva un male alle gambe, alle ginocchia, e non poteva camminare” hanno raccontato i vicini a la Nazione. La famiglia non aveva contatti con loro e viveva quasi reclusa. Una situazione che però era sconosciuta ai servizi sociali che mai avevano avuto segnalazioni e mai si erano mobilitati.
“La scoperta di questa tragedia parla di una solitudine estrema, silenziosa e invisibile”, ha dichiarato il sindaco di Campi Bisenzio, Riccardo Tagliaferri, aggiungendo: “È una ferita che interroga tutta la comunità e richiama una responsabilità collettiva: rafforzare i legami, sostenere chi è più fragile, accrescere ascolto e presenza”.