704 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Lopalco: “Il virus circolava già a dicembre in modo subdolo, uno studio dell’Iss lo dimostra”

L’epidemiologo Pierluigi Lopalco ha citato uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità sulle acque di scarico di Milano e Torino, secondo cui il virus circolava già da dicembre tra la popolazione: “È una informazione importantissima che ci fornisce un pezzo di conoscenza per le Regioni del Sud, perché abbiamo capito che, per due o tre mesi di preparazione, il virus circola in maniera subdola per poi manifestarsi con un’ondata pandemica”.
A cura di Annalisa Cangemi
704 CONDIVISIONI
Il Prof. Pier Luigi Lopalco
Il Prof. Pier Luigi Lopalco
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

L'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, in collegamento questa mattina ad Agorà, su Raitre, ha detto che se in estate il virus circolerà a bassa intensità potremo permetterci un allentamento delle misure restrittive anti contagio: "Gli abbracci? Meglio se solo fra congiunti. Altrimenti, va bene una buona stretta di mano e poi ci passiamo sopra l'alcol – ha detto – Per quest'estate, speriamo che il virus circoli a bassissima intensità', il che ci permetterà qualche libertà in più".

Sull'andamento della curva dei contagi da Covid-19 ha detto che "Gli aumenti di questi giorni credo non siano significativi, è probabile che siano contagi riferiti a settimane fa. Quindi bisogna andare nel dettaglio per capire chi sono queste nuove persone che vengono segnalate". A proposito dei rischi di una seconda ondata ha aggiunto: "Un'ondata durante l'estate è molto molto improbabile. Adesso osserviamo che oggettivamente le aperture di maggio e di fine giugno non hanno avuto un impatto sulla diffusione del virus. Ormai siamo sicuramente in una fase di prima ondata pandemica passata, il che non vuol dire che il virus non esiste".

Lo studio dell'Istituto Superiore di Sanità sulle acque di scarico di Milano e Torino "costituisce la prova che già a metà dello scorso dicembre il virus circolava tra la popolazione, nascondendosi e confondendosi con l'influenza. È una informazione importantissima che ci fornisce un pezzo di conoscenza per le Regioni del Sud, perché abbiamo capito che, per due o tre mesi di preparazione, il virus circola in maniera subdola per poi manifestarsi con un'ondata pandemica", ha spiegato l'esperto.

"L'indicazione per il Sud è quella di fare attenzione proprio adesso per evitare che il virus circoli in modo subdolo. Il lavoro di analisi delle acque reflue lo stiamo facendo da un mese in Puglia e, al momento, non abbiamo gli stessi esiti. Nelle acque reflue solitamente si ricercano virus e batteri per scopi epidemiologici in un certo territorio – ha quindi aggiunto Lopalco  -, c'è voluto tempo per mettere a punto una tecnologia che andasse a rilevare questo virus. È stato fatto un lavoro retrospettivo su quei campioni conservati a tale scopo".

Lopalco ha poi risposto al direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, Giuseppe Remuzzi, secondo il quale i nuovi positivi non sono contagiosi, per cui non bisogna avere una paura ingiustificata: "Ai tamponi positivi dobbiamo dare un significato. Noi abbiamo dei tamponi positivi ma non significa che abbiamo persone con un'alta carica virale che possano effettivamente portare a nuove catene di contagio efficaci. Ecco perché va fatta un'analisi dettagliata di chi sono questi nuovi positivi. Resta però il fatto che il virus c'è e le precauzioni devono essere prese" ha insistito Lopalco.

A proposito invece delle polemiche per i festeggiamenti della vittoria del Napoli alla finale di Coppa Italia, ha detto: "L'evenienza che non ci fosse un portatore di virus è molto probabile perché, come ha fatto notare il sindaco, in questo momento a Napoli la circolazione del virus è molto bassa".

"Però – ha aggiunto – parliamo di probabilità. È vero che la probabilità è bassa ma è vero anche che ci sono delle regole da rispettare. Il tema c'è". Quindi, ha proseguito, "io spero, da uomo di sanità pubblica, che non sia successo niente ma se lì in mezzo ci fosse stato un portatore, uno positivo, adesso i colleghi dell'igiene pubblica di Napoli si troverebbero in una condizione terrificante, di dover fare il contact tracing a migliaia di persone. Se uno di quelli risultasse positivo, avete idea di quanti tamponi bisognerebbe fare? Sarebbe un incubo".

704 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views