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Covid 19

L’Oms dice che l’impennata di casi Covid in Europa è la più preoccupante da diversi mesi

Il numero di nuovi contagi da Coronavirus in Europa è aumentato fortemente nelle ultime cinque settimane e il Vecchio continente sta attraversando la crisi epidemica “più preoccupante” da diversi mesi secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità. “Il ritmo lento della vaccinazione prolunga la pandemia”, ha aggiunto l’Oms.
A cura di Susanna Picone
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Oms in allarme per l'aumento dei contagi da Coronavirus in Europa. L'attuale impennata dei casi di contagio da Covid-19 è "la più preoccupante" da diversi mesi. Lo dice l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che critica anche il ritmo delle vaccinazioni anti-Covid nei Paesi del Vecchio continente. L’Oms parla di lentezza “inaccettabile”. "I vaccini rappresentano il nostro modo migliore per uscire da questa pandemia. Non solo funzionano, ma sono anche molto efficaci nel prevenire le infezioni. Tuttavia, il lancio di questi vaccini è inaccettabilmente lento" e "sta prolungando la pandemia", così in una nota il direttore dell'Oms per l'Europa, Hans Kluge.

L’Oms chiede dunque di accelerare il processo di vaccinazione "aumentando la produzione, riducendo gli ostacoli alla somministrazione dei vaccini e utilizzando ogni singola fiala che abbiamo in magazzino, ora". "E fintanto che la copertura rimane bassa, dobbiamo applicare le stesse misure sanitarie e sociali che abbiamo applicato in passato, per compensare i ritardi nei programmi”, si legge ancora nella nota. Stando ai dati aggiornati al 31 marzo, l'Organizzazione mondiale della sanità precisa che solo il 10 percento della popolazione europea ha ricevuto una dose di vaccino e solamente il 4 percento ha completato il ciclo di vaccinazione. "Il rischio che la vaccinazione in corso fornisca un falso senso di sicurezza alle autorità e al pubblico è considerevole e questo comporta un pericolo", ha detto ancora Kluge, invitando la popolazione a rispettare sempre le norme anti-contagio.

L’aumento di casi positivi al Covid riguarda tutte le fasce di età tranne gli over 80. "È solo in questa popolazione più vulnerabile che abbiamo assistito a un costante calo dei casi e una percentuale decrescente di morti per Covid-19 dall'inizio del 2021. Dato che riflette i primi segni dell'impatto della vaccinazione", precisa infatti l'Oms. L’Organizzazione lancia l’allarme anche per la variante inglese che ora è predominante nei Paesi europei: "Poiché questa variante è più trasmissibile e può aumentare il rischio di ospedalizzazione, ha un maggiore impatto sulla salute pubblica e sono necessarie ulteriori azioni per controllarlo”.

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