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Livorno: presenta libro sull’omosessualità, leghisti si imbavagliano

Alla presentazione di un libro di Giovanni Dall’Orto a Cecina alcune persone hanno preso posto in prima fila con la bocca imbavagliata. Lo scrittore su Facebook: “È notorio che da 3000 anni gli omosessualisti imbavagliano gli eterosessualisti. E magari li bruciano al rogo”.
A cura di Susanna Picone
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La presentazione del libro di Giovanni Dall’Orto al liceo Fermi di Cecina, in provincia di Livorno, nei giorni scorsi si è trasformata in un dibattito con contestazione dato che nelle prime file alcune persone si sono presentate imbavagliate in segno di protesta. È lo stesso Dall’Orto ad aver pubblicato su Facebook un’immagine della protesta con un commento: “Contestatori in prima fila alla presentazione del mio libro a Cecina. Infatti è notorio che da 3000 anni gli omosessualisti imbavagliano gli eterosessualisti. E magari li bruciano al rogo”, ha scritto l’attivista sostenendo che comunque, a parte la contestazione “legata a beghe partitiche molto locali”, la sala era piena, il pubblico attento e il livello delle domande elevato. “Comunque, va riconosciuto – ha scritto ancora lo scrittore parlando dei contestatori imbavagliati – che non hanno fatto ricorso ad atti di squadrismo. È già un passo avanti”.

La presentazione del libro e la protesta dei leghisti – Giovanni Dall’Orto presentava un libro che parla del pregiudizio verso l’omosessualità dall’antichità alla metà del secolo scorso. Tra i commenti alla foto pubblicata dallo scrittore in tanti hanno condannato il gesto dei contestatori e ringraziato Dall’Orto per il suo intervento. Da parte loro i contestatori imbavagliati hanno spiegato – tramite Lorenzo Gasperini, consigliere di Cecina Insieme e membro della Lega Nord – di aver fatto una scelta di dissenso pacifico e silenzioso “perché una scuola pubblica, che è di tutti i cittadini, dovrebbe dare spazio nel tempo a voci, esperienze e testimonianze differenti da quella vista questa sera”. I contestatori avrebbero criticato dunque la scelta di ospitare l’attivista gay senza invitare una controparte.

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