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Livorno, clienti chiedono allo stabilimento balneare di allontanare una coppia gay: “Troppe effusioni”

Sendi Severini e Jonathan Giaconi hanno voluto raccontare alla stampa l’episodio di discriminazione omofoba avvenuto in uno stabilimento balneare di Rosignano Marittimo.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sendi Severini e il compagno Jonathan Giaconi, foto da Facebook
Sendi Severini e il compagno Jonathan Giaconi, foto da Facebook

Insultati e allontanati da un lido di Rosignano Marittimo (Livorno) perché omosessuali. Si tratta di un altro caso di omofobia sulle spiagge toscane: nel corso dell'estate se ne sono verificati diversi.

Il primo risale a luglio e si è verificato sulle spiagge di Tirrenia (Pisa) dove una coppia gay è stata allontanata dopo alcune effusioni in pubblico. A segnalare il caso di Rosignano è il quotidiano La Nazione che ha intervistato i due protagonisti, Sendi Severini e Jonathan Giaconi.

"A 48 anni sono stato vittima di bullismo insieme al mio compagno. Siamo stati derisi, indicati e presi in giro per tutta l'estate. Sabato scorso ci hanno intimato di non tenerci per  mano davanti alle persone in spiaggia perché "dà fastidio"" ha dichiarato Sendi Severini, imprenditore lucchese.

"Uno dei condòmini del residence nel quale alloggiavamo mi ha detto che c'erano state lamentele per il nostro "comportamento". Abbiamo ricevuto decine di lettere di clienti che non volevano vederci per mano. La signora che divideva l'ombrellone con noi sosteneva di non poter usufruire dei servizi dello stabilimento perché io e il mio compagno ci scambiavamo gesti di affetto proprio al suo posto".

Secondo quanto afferma Severini, la donna ha chiesto alla direzione dello stabilimento balneare di allontanarli dall'ombrellone.

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"Sosteneva di non poter usare i servizi. Noi siamo rimasti sconvolti. Al mio compagno è venuta addirittura la febbre a 38. Siamo addolorati e pensiamo di agire per vie legali perché è stata lesa la nostra dignità di esseri umani". I due hanno voluto raccontare la vicenda alla stampa per "sensibilizzare l'opinione pubblica".

"Io e Jonathan siamo due persone come tante, non siamo mostri. Forse dovevamo esplicitare a quella donna la natura della nostra relazione, così da farle scegliere un altro ombrellone. Mai ci era capitata una cosa simile, per questo vogliamo metterci la faccia: non abbiamo nulla da nascondere".

Il sindaco di  Rosignano ha espresso indignazione per l'accaduto. "Questo comune è aperto e garante dei diritti di tutti – ha dichiarato Daniele Donati -. Per questo invito la coppia a venirmi a trovare. Se vorrà, sarò lieto di celebrarne l'unione civile".

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