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Lecce, 41enne gambizzato in pieno giorno davanti al bar: si indaga sul movente della sparatoria

Cristian Salierno, 41enne già noto alle forze dell’ordine dopo l’arresto nell’ambito dell’operazione antimafia del 2020 Final Blow, è stato gambizzato in pieno giorno davanti a un bar di Lecce. L’uomo non è in pericolo di vita.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un uomo di 41 anni è rimasto ferito dopo un'aggressione a colpi di pistola davanti a un bar di viale Grassi a Lecce. Cristian Salierno, così si chiama la vittima, era già noto alle forze dell'ordine per alcuni precedenti penali ed è stato soccorso dal 118 dopo la sparatoria avvenuta in pieno giorno. Il 41enne è stato trasportato in ambulanza all'ospedale Vito Fazzi. Fortunatamente, secondo i medici, non sarebbe in pericolo si vita.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile, che hanno avviato le indagini per cercare di risalire ai responsabili. Stando a quanto finora noto, i killer hanno agito in pieno giorno e in una zona trafficata, senza timore di essere visti e riconosciuti. Si indaga ora per stabilire il movente, sul quale il 41enne potrebbe fornire una preziosa testimonianza una volta sottoposto alle cure dei medici. Gli inquirenti hanno nel frattempo acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.

I colpi di arma da fuoco, secondo alcune testimonianze ora al vaglio della polizia, sarebbero partiti da una moto in corsa. Il sindaco di Lecce Carlo Salvemini si è espresso in merito all'aggressione. "Ho sentito immediatamente il prefetto e il questore Modeo, le forze dell'ordine sono già al lavoro per fare chiarezza sull'accaduto e assicurare alla giustizia i responsabili – ha dichiarato -. Davanti a questi segnali penso debba scattare immediatamente una reazione della comunità, a partire dalle istituzioni. Per le strade di Lecce non c'è spazio per la violenza criminale".

"La legalità, la sicurezza, il rispetto per la vita – ha aggiunto il primo cittadino – sono i nostri valori. Dunque, nessuna sottovalutazione, nessun cedimento e massima fiducia nel lavoro degli inquirenti. Contro la criminalità deve esserci la guardia alta da parte di tutta la comunità".

La vittima era già finita in manette nell'ambito dell'inchiesta antimafia Final Blow, i cui arresti erano stati effettuati nel 2020. Insieme a Salierno, che poi era tornato a casa con la concessione dei domiciliari fatta dal tribunale del Riesame di Lecce, erano state arrestate per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, violazione della legge sulle armi, associazione finalizzata al traffico di droga ed esercizio aggravato e partecipazione al gioco d'azzardo, altre 72 persone.

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