video suggerito
video suggerito
Conclave, elezione del nuovo Papa

Le speranze dei fedeli Lgbt+ per il nuovo Papa: “Non vogliamo veder morire il seme che Bergoglio ha piantato”

A Fanpage.it parla Tiziano Fani Braga, coordinatore del gruppo Mosaiko Cristiani Lgbt+, volontario de La Tenda di Gionata e uno degli organizzatori del pellegrinaggio giubilare dedicato ai fedeli della comunità arcobaleno del prossimo 6 settembre. Le speranze e i timori per il Conclave imminente: “Ciò che è stato seminato da Papa Francesco rischia di morire con lui, serve qualcuno che lo porti avanti”.
A cura di Eleonora Panseri
70 CONDIVISIONI
Tiziano Fani Braga insieme a Papa Francesco e suor Genevieve Jeanningros.
Tiziano Fani Braga insieme a Papa Francesco e suor Genevieve Jeanningros.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Ho pianto quando è morto Papa Francesco per il rapporto che avevo con lui, ma anche pensando a quello che potrebbe succedere se venisse eletto un Pontefice meno aperto. Ho pensato alle persone omosessuali e transessuali che non hanno avuto la fortuna di conoscere una Chiesa accogliente ma che con lui hanno visto uno spiraglio".

A parlare a Fanpage.it e a confidare i suoi timori, simili a quelli di altri fedeli della comunità Lgbt+, è Tiziano Fani Braga, coordinatore del gruppo Mosaiko Cristiani Lgbt+, volontario de La Tenda di Gionata e uno degli organizzatori del Pellegrinaggio giubilare dedicato ai fedeli della comunità arcobaleno che si terrà il prossimo 6 settembre.

A Tiziano abbiamo chiesto di parlarci delle sue aspettative per il Conclave imminente, delle aperture di Papa Francesco verso la comunità Lgbt+ e del valore del pellegrinaggio giubilare che lui, insieme a tanti altri fedeli, intraprenderanno tra qualche mese.

"Ciò che è stato seminato da Papa Francesco rischia di morire con lui se non ci sarà qualcuno che lo porterà avanti. Bergoglio era meno amministratore e più ‘pastore'. – ci spiega – Chi vuole tornare all'ordine, diciamo, vorrebbe anche che non si parli più di determinati argomenti. E per noi sarebbe veder morire il seme che Francesco ha piantato".

Tiziano, senza fare nomi, ci rivela una "predilezione" per i cardinali che "hanno dialogato tanto, quelli che Papa Francesco ha nominato per poter portare avanti questa Chiesa che ha bisogno di rinnovarsi. Confidiamo che al momento del voto i cardinali pensino ‘al gregge'. Tanti fedeli aspettano e credono in una Chiesa che pensi a loro".

Immagine

Lo stesso pellegrinaggio, racconta ancora Tiziano, "è stata un'apertura e una conferma di un cammino che sta facendo la Chiesa. Noi stiamo cercando di non scendere più a compromessi". Non era mai successo prima che durante un Giubileo fosse organizzato un pellegrinaggio dedicato a fedeli appartenenti alla comunità Lgbt+.

"Tutto è nato a tavola, eravamo a un ritiro a Bologna, io e altre persone della Tenda di Gionata. – ricorda – Ci siamo detti: ‘Ma perché tutti possono partecipare mentre noi non siamo rappresentati? Abbiamo da ‘giubilare' per l'Anno Santo ma anche per il cammino che la Chiesa sta facendo, anche se con molta fatica, verso la comunità Lgbt+".

"Abbiamo quindi tastato un attimo il terreno e poi fatto la richiesta per il nostro pellegrinaggio giubilare tramite la Tenda di Gionata perché è la rete che raccoglie tante realtà locali", aggiunge.

L'idea di una Chiesa aperta a "tutti, tutti, tutti" è stata al centro del pontificato di Papa Francesco "che ha avviato un dialogo intenso, a volte fatto anche di ‘inciampi', ma che ha permesso, prima ancora di portare avanti la causa generale della comunità Lgbt+, di dare evidenza a storia reali", dice ancora Tiziano.

"Francesco ha voluto conoscere le storie di persone vere, transessuali e omosessuali cristiane che si sono sentite discriminate. Io stesso ho avuto modo di parlare con Francesco, di ricevere una telefonata e di essere aiutato in una questione personale da lui", ricorda.

"Questo è stato un grande segno, Francesco è stato un Papa che è entrato nelle nostre storie. Ha ascoltato le sofferenze che ci sono dietro e ha capito che era ora che la Chiesa si aprisse, anche se con i suoi tempi. Ci vorranno ancora tanti Papi e grosse modifiche da un punto di vista dottrinale".

Papa Francesco con Laura Esquivel, 56enne transessuale del Paraguay. Il Pontefice ha dedicato negli anni diverse udienze a persone della comunità Lgbt e ai loro familiari.
Papa Francesco con Laura Esquivel, 56enne transessuale del Paraguay. Il Pontefice ha dedicato negli anni diverse udienze a persone della comunità Lgbt e ai loro familiari.

"Il nostro pellegrinaggio non sarà un Pride, senza nulla togliere. – aggiunge – Non vogliamo manifestare l'orgoglio Lgbt+, ma sarà un pellegrinaggio di speranza e di felicità per il cammino fatto, nonostante la perdita di Papa Francesco. Ma speriamo che il nuovo Papa sia altrettanto aperto".

"Ho tanti amici che sono ancora molto dubbiosi, anche sul pontificato di Francesco, che si aspettavano di più. Ma questo pellegrinaggio vuole lanciare un messaggio: ‘Anche noi siamo Chiesa‘. Cosa abbiamo meno degli altri battezzati? Nulla, perché per essere cristiani basta esserlo", ci tiene a sottolineare con forza.

"Abbiamo bisogno di una Chiesa che sia misericordiosa, accogliente, che non ci giudichi per come siamo o per la persona con cui stiamo. – prosegue – Non è quello il peccato perché quando si tratta di amare non c'è mai peccato".

"Il comandamento dice: ‘Ama il prossimo tuo come te stesso‘. Speriamo che la Chiesa e tanti fedeli riconoscano che questo fatto non è assolutamente un limite alla fede".

70 CONDIVISIONI
61 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views