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Le mancate cure per altre malattie durante la pandemia pesano sempre più sull’eccesso di mortalità

Il peso diretto del coronavirus sui decessi in più è andato lentamente diminuendo a favore invece di un peso indiretto sulle morti causate dalle cure mancate per altre patologie. Lo conferma uno studio dell’Università di Pavia sui dati Istat sulle morti annuali e sul surplus di decessi rispetto alla media degli ani precedenti.
A cura di Antonio Palma
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L'epidemia covid ha causato direttamente migliaia di morti in Italia ma altre ma altre migliaia di persone sono morte durante lo stesso periodo perché non curate a dovere a causa del blocco di interventi e visite a cui si è assistito per un lungo periodo in tutta Italia. A confermare quanto da tempo molti studiosi ed esperti sottolineavano è uno studio dell'Università di Pavia, pubblicato sulla rivista scientifica Public Health. Partendo  dai dati Istat sulle morti annuali e sul surplus di decessi in base alle medie degli ultimi cinque anni, infatti lo studio ha calcolato che il peso diretto del coronavirus sui decessi in più è andato lentamente diminuendo a favore invece di un peso indiretto sulle morti causate dalle cure mancate per altre patologie.

Secondo i dati, se nel corso del 2020 sono stati oltre 4 su 10 i decessi in più rispetto ala media imputabili direttamente al coronavirus, quest'anno invece questa percentuale è scesa a 2 su 10 mentre i restanti 8 non sono imputabili al virus della pandemia. Secondo la ricerca , se lo scorso anno il 43% dell'eccesso di mortalità in Italia era dovuto alle infezioni da coronavirus, nel 2021 a percentuale è calato al 16 %. "Da gennaio ad aprile abbiamo avuto 192.000 decessi, quasi 9.000 in più rispetto all'atteso. In questo caso il contributo dei decessi Covid sulla mortalità è stato del 16%, con range regionali che vanno dal 19/20% del Nord al 14/16% del Mezzogiorno" ha spiegato la professoressa Anna Odone, ordinaria di igiene dell'ateneo che ha coordinato il lavoro.

Uno scenario che per l'esperta proseguirà anche nei prossimi mesi con l'aumento dei vaccinati  che diminuirà la mortalità covid mentre continueremo a scontare mesi di mancate cure nei soggetti deboli per altre malattie ma anche mesi di mancati controlli e test diagnostici. Secondo il rapporto di Salutequità, infatti, nel 2020 abbiamo avuto oltre 1,3 milioni i ricoveri in meno rispetto all'anno precedente, cioè –17%. A saltare rispetto al 2019 oltre ai ricoveri programmati e cioè oltre 700mila, purtroppo ci sono anche quelli urgenti che ne rappresentano il 42,6%. Le aree maggiormente coinvolte sono quelle della Chirurgia Generale, Otorinolaringoiatria e Chirurgia Vascolare. Per quanto riguarda l’ambito cardiovascolare si è assistito ad un calo di circa il 20% degli impianti di defibrillatori, pacemaker ed interventi cardiochirurgici maggiori. Riduzioni importante anche in ambito oncologico. I ricoveri di chirurgia oncologica, nonostante non dovessero subire interruzioni, hanno visto invece una contrazione del 13%.

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