Le finte riunioni dei consiglieri per intascare lo stipendio indignano Agrigento

Di malaffare e tangenti purtroppo in politica si sente parlare molto spesso, ma quanto accaduto ad Agrigento ha indignato così tanto la popolazione locale che i cittadini esasperati sono scesi in piazza spontaneamente per protestare contro quanto accaduto. Come hanno accertato le indagini della Guardia di finanza coordinate dalla magistratura, infatti, nel capoluogo siciliano i consiglieri comunali organizzavano e fissavano riunioni solo per intascare i gettoni di presenza senza prendere nessuna decisione concreta. In un anno i consiglieri si sono riuniti ben 1.133 volte senza però produrre alcunché ma intascando nel frattempo quasi 300mila euro. Non solo, alcuni consiglieri sono finiti nel mirino della Procura della Repubblica di Agrigento perché si sarebbero fatti assumere da patronati e associazioni ottenendo così che sia l'Amministrazione cittadina a versare lo stipendio per le giornate di assenza.
Indaga anche la Digos
Episodi ancora più gravi se si pensa che il comune di Agrigento è sull'orlo del dissesto finanziario. Per questo la gente, stufa di quanto accaduto, è scesa in piazza come mai prima organizzandosi attraverso il web. In pochi giorni oltre seimila persone hanno aderito al gruppo #Noisiamoaltro #Agrigentomanifesta, mentre oltre un migliaio di persone si è radunato per marciare insieme verso il Comune e urlare la loro rabbia contro la casa Comunale. Del resto l'amministrazione locale è finita anche nel mirino della Digos nell'ambito di un'altra inchiesta su presunte tangenti che alcuni di quegli stessi consiglieri avrebbero ricevuto per approvare alcune varianti al piano regolatore.