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“Lasciato a piedi da Flixbus all’autogrill, sono andati via con il mio zaino e non ho potuto lavorare”

Danilo ha 43 anni, è un giornalista pubblicista e vive a Bologna. Nei giorni scorsi ha deciso di contattare Fanpage.it per raccontare il suo ‘viaggio da incubo’ su un pullman Flixbus. “Il pullman è ripartito dopo aver fatto un ritardo di pochi minuti, a bordo c’era il mio zaino. Sono riuscito a rientrare all’una di notte ma non a svolgere il lavoro per cui ero partito”, ha spiegato.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

"Mi occupo di calcio e domenica 25 maggio avrei dovuto seguire la partita Lazio-Lecce. Gli accrediti mi sono arrivati venerdì quindi ho dovuto organizzare il viaggio all'ultimo e ho pensato di rivolgermi a Flixbus. Ho preso i biglietti per il il pullman delle 12.25, che da Bologna arrivava a Roma Tiburtina alle 17.35″.

A parlare è Danilo, 43 anni, un giornalista pubblicista che vive a Bologna. Nei giorni scorsi ha deciso di contattare Fanpage.it per raccontare, come hanno fatto in passato altri lettori, il suo ‘viaggio da incubo' su un pullman Flixbus.

All'arrivo all'autogrill Montepulciano Ovest, dove l'autista segnala una sosta di 10 minuti. "Con l'autista ho anche preso il caffè. – ricorda Danilo – Nel frattempo l'autogrill si è riempito e, di conseguenza, quando sono andato in bagno, ricordo di aver anche avvisato il conducente, ho dovuto attendere qualche minuto in più, non più di 3-4 minuti, davvero".

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"Quando sono uscito, ho visto un Flixbus che si allontanava per entrare in autostrada. Ma non pensavo fosse il mio. Invece poi mi sono accorto che nel parcheggio non ce n'erano altri. E da lì è cominciato un incubo perché io sul Flixbus avevo il mio zaino con il computer per lavorare, l'accredito per la partita, qualora fossi riuscito a raggiungere Roma".

Allo Stadio Olimpico però Danilo non è mai riuscito ad arrivare. "Ho provato a sentire un po' di amici per capire se potessero darmi un passaggio, ma l'unica cosa che sono riuscito a fare è mandare un conoscente a recuperare lo zaino a Tiburtina. Quando è arrivato lì, sono riuscito anche a parlare con l'autista", ci racconta ancora

L'uomo ha detto al 43enne di aver conteggiato il numero esatto di passeggeri. "Io allora gli ho risposto: ‘Tu mi stai ammettendo un errore comunque'.  E lui mi ha detto: ‘Sì, guarda, potrei aver fatto male i conti, ma a me l'azienda non dà torto perché io sono tenuto ripartire".

Una volta sistemata la questione dello zaino Danilo si è rivolto alla direttrice dell'autogrill che in macchina si è offerta di accompagnarlo in stazione.

"Ho chiesto anche se aveva qualche contatto diretto con Flixbus, perché non riuscivo a mettermi in contatto tramite il call center, che è attivo solo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00. Anche sulla chat instantanea non mi rispondeva nessuno", aggiunge il 43enne.

Arrivato a Montepulciano Danilo ha preso un treno per Chiusi-Chianciano Terme, da lì è andato a Firenze e dal capoluogo toscano è riuscito a rientrato a Bologna intorno all'una di notte.

"A causa di questa situazione non ho potuto svolgere il mio lavoro – si rammarica – Anche se ci ho rimesso molto meno di quello che avrei potuto rimetterci, grazie alla signora che si è offerta di accompagnarmi. Sicuramente sarebbe stato diverso se avessi dovuto chiamare un taxi o affittare una stanza d'albergo".

E i disagi non sono finiti qui perché il giorno successivo Danilo è dovuto andare a Milano per recuperare lo zaino che il suo conoscente, a Roma da tifoso, era riuscito fortunatamente a recuperare. "Ho speso altri soldi e ho dovuto anche chiedere un permesso da lavoro", ha aggiunto.

Ma "la cosa più sconcertante è stata lunedì mattina quando ho sentito ufficialmente il call center. La ragazza con cui ho parlato mi ha confermato quello che diceva l'autista e che comunque non avevo diritto ad alcun rimborso", ricorda ancora il 43enne.

"Le dispiaceva tantissimo per l'episodio e il disagio che avevo avuto, ma la colpa era mia e non potevo avere il rimborso del biglietto perché era stato impiegato. Ho visto che in rete girano tante altre storie come la mia e mi chiedo: come mai non interviene nessuno?", si chiede Danilo.

Negli ultimi anni ci spiega di aver viaggiato tanto per lavoro e per motivi personali e di aver utilizzato in altre occasioni Flixbus e altri vettori: "Però non mi era mai successa una cosa del genere, Sì, mi è capitato qualche in ritardo, ma niente di più".

Il 43enne ci ha detto di essersi attivato con un avvocato e di aver chiesto i danni alla compagnia in seguito all'accaduto:

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