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Covid 19

L’allarme degli scienziati inglesi: “La prossima variante di Coronavirus potrebbe essere più letale”

Secondo numerosi scienziati inglesi Omicron non sarà l’ultima variate del Coronavirus e le prossime potrebbero anche essere “più letali o avere conseguenze più a lungo termine”.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per le malattie Ecdc, che ha smorzato gli entusiasmo dichiarando che "la pandemia non è finita" ed "è probabile che questo Covid-19 rimanga con noi. Non è detto che Omicron sia l’ultima variante che vediamo", anche un gruppo di scienziati inglesi ha messo in guardia contro un eccessivo rilassamento delle misure di contenimento dei contagi, nella convinzione che un nuovo ceppo di Coronavirus potrebbe essere molto più pericoloso di quello attualmente in circolazione e provocare un altissimo numero di malattie gravi e decessi. Di conseguenza occorre prestare la massima attenzione nell'eliminare tutte le restrizioni, cosa che invece il premier Boris Johnson si appresta a fare la prossima settimana.

Secondo il professor Mark Woolhouse, dell'Università di Edimburgo, la convinzione che dopo Omicron potrebbero arrivare nuove varianti più miti non è supportata da nessun dato. Al contrario, "Omicon non derivava da Delta, bensì da una parte completamente diversa dell'albero genealogico del virus. E dal momento che non sappiamo da dove verrà una nuova variante nell'albero genealogico del virus, non possiamo sapere quanto possa essere patogena. Potrebbe esserlo meno ma potrebbe, altrettanto facilmente, esserlo anche di più". Dello stesso avviso Lawrence Young della Warwick University. "Le persone pensano che ci sia stata un'evoluzione lineare del virus da Alpha a Beta, da Delta a Omicron. Ma non è così. L'idea che le varianti del virus continueranno a diventare più miti è sbagliata. Un nuovo ceppo potrebbe rivelarsi ancora più patogeno della variante Delta, per esempio".

Insomma, se da più parti – anche in Italia – arrivano messaggi rassicuranti su un'imminente fine della pandemia non sono pochi gli scienziati che invitano a non cantare vittoria troppo presto. Ne è convinta anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità; secondo David Nabarro vi sono ancora ampi margini di incertezza su come potrebbero comportarsi le varianti future: "Ci saranno altre varianti dopo l'Omicron e se saranno più trasmissibili domineranno. Inoltre, potranno causare diversi modelli di malattia; in altre parole, potrebbero rivelarsi più letali o avere conseguenze più a lungo termine". Nabarro ha esortato le autorità sanitarie a prepararsi a uno scenario di questo genere. "Sarebbe prudente incoraggiare le persone a proteggere se stesse e gli altri. Un approccio diverso rappresenterebbe una scommessa con conseguenze potenzialmente gravi".

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